Come è lo stato di salute delle esportazioni?
Alla chiusura dell’esercizio corrente, al 31/8/2012, il trend delle esportazioni è risultato in lieve tendenza positiva, anche se negli ultimi tempi – evidentemente per effetto della crisi mondiale – si registra una maggiore difficoltà di penetrazione nei mercati esteri. In ogni caso, lo sviluppo dell’export rappresenta per la nostra azienda un’opportunità strategica, data la grave crisi dei consumi nazionali, per mantenere inalterato nel tempo l’assetto patrimoniale e finanziario della cooperativa.
Cantina Tollo si sta impegnando molto anche nella valorizzazione culturale del suo territorio, quale è stata l’ultima iniziativa organizzata?
Quest’anno è nata una nuova alleanza tra l’azienda e il PescaraJazz Festival, uno dei più importanti appuntamenti nazionali dedicati alla musica, conosciuto in tutto il mondo. Iniziato in aprile a Chicago ha chiuso in bellezza il 3 agosto a Pescara con la partecipazione di Paolo Conte, ma in autunno ha ripreso con un tour, nelle principali città italiane, del PescaraJazz Ensemble, formazione a organico variabile composta da musicisti legati al festival. Abbiamo creato anche un sito internet per celebrare questo matrimonio con una serie di suggerimenti per degustare ogni vino della Cantina Tollo con la giusta musica. Per ogni vino scelto è suggerita una playlist selezionata di brani famosi della storia del jazz. In occasione di questa unione Cantina Tollo ha presentato il suo nuovo vino Rosso 409, il primo rosso della recente DOP Abruzzo. Il vino e la musica hanno molto in comune e questo è solo il primo passo, la partnership proseguirà ancora.
L’imbottigliamento
Abbiamo rivolto alcune domande a Enrico Mucci enologo di staff Cantina Tollo che segue in particolare la fase di imbottigliamento.
Quale tipologia di apparecchiature usate per l’imbottigliamento?
Imbottigliamo circa 10 milioni di bottiglie l’anno con formati variabili da 0,375-0,5-0,75-1-1,5-2 litri con sistemi di tappatura che vanno dal tradizionale sughero al sintetico e ai tappi vite tradizionali ma anche screw cap. La linea di imbottigliamento è organizzata in questo modo: dopo il gruppo depalettizzatore è installata una sciacquatrice ad ozono Procomac che precede il cuore dell’impianto, una riempitrice isobarica Bertolaso 88 becchi con un micro-filtro automatico Pall. Il gruppo tappatura per il tappo raso (sughero e sintetico) è Bertolaso con sistema vuoto gas vuoto, inertizzato con azoto così come la riempitrice e come gli altri sistemi di tappatura, mentre per i tappi a vite tradizionali e screw cap abbiamo una 6 teste Arol con vuoto in prechiusura (brevetto Arol system). Le bottiglie tappate passano in una lavasciugatrice della ditta Cames che le migliora a livello d’immagine e le sgrassa dalla cera protettiva usata in vetreria, in modo da ottimizzare l’etichettatura. Successivamente, per i formati ove previsto, le bottiglie vengono capsulate in termoretraibile, polilaminato o leghe metalliche da una capsulatrice Robino e Galandrino. Terminata la parte denominata “bagnata” della linea, troviamo un’etichettatrice Cavagnino e Gatti a colla ed è in fase di installazione anche un gruppo di etichettatura autoadesiva in linea (formato fino a ora lavorato successivamente all’imbottigliamento). Le bottiglie vestite sono confezionate e pallettizzate da un fine linea Berchi. A soprintendere le fasi di imbottigliamento ci sono 6 addetti.
Dove imbottigliate? Avete una o più linee di imbottigliamento?
Le operazioni di imbottigliamento si svolgono in azienda principalmente sulla linea bottiglie che ho appena descritto. Solo marginalmente, oltre alle bottiglie, lavoriamo una piccola quota di bag in box per i mercati regionale ed estero.
Nicoletta Morabito