Innovazioni nel pack e nella stampa flessografica

Una bottiglia in PET per l’olio extravergine

Tra le scelte «coraggiose» dell’azienda vi è quella di aver sviluppato una bottiglia in PET per l’olio extravergine d’oliva. Ce lo racconta Elena De Marco: «Il settore del packaging plastico è uno di quelli in cui, certi della validità di un’innovazione, abbiamo deciso di precorrere i tempi, lanciando al mercato una sfida ambiziosa: la sostituzione dei materiali da imballaggio tradizionali con quelli plastici anche per l’olio extra vergine di oliva, puntando sui vantaggi di una maggiore praticità, un costo contenuto e un miglior profilo ambientale. Ci abbiamo creduto fermamente, supportati dalle evidenze scientifiche». Ma quale è stato il feed back del mercato? «Non tutti i mercati hanno raccolto la sfida con lo stesso entusiasmo, sicuramente quelli esteri sono più aperti a recepire le innovazioni e, in particolare, quello giapponese si è mostrato pronto a credere nella validità del PET per l’imbottigliamento dell’olio extra vergine di oliva. In Italia tale percorso va un po’ più a rilento, a causa dei pregiudizi sull’utilizzo del PET in un settore, come quello oleario, fortemente legato alla tradizione». «La scelta di dotarsi di questo tipo di impianti», aggiunge Sergio Lepore, «risale a circa 7 anni fa. Una scelta giustificata e comprovata dagli enormi volumi di produzione. Per capire meglio, basta guardare le cifre: 100.000.000 di etichette all’anno per un fatturato di circa 1.000.000 di euro, questo il dato medio di produzione negli ultimi 5 anni per il solo settore delle etichette autoadesive. E se a questo aggiungiamo la flessibilità e l’autonomia che ne deriva, si può facilmente comprendere che si tratta di una scelta vincente».

Da piccolo frantoio di dimensione artigianale della provincia di Benevento a uno dei più importanti complessi agroindustriali oleari al mondo. Il complesso agroindustriale oleario è dotato di un’area packaging, che comprende anche il Centro Poligrafico.

 

Gli Oleifici Mataluni in numeri
Fatturato: 230 milioni di euro.
200 dipendenti (età media 29 anni).
Uno stabilimento che si estende su una superficie di 160mila mq con impianto di trigenerazione e fotovoltaico.
Un laboratorio specializzato per il controllo qualità e il Criol (Centro di ricerca per lo sviluppo di materie olearie e packaging innovativo).
23 marchi storici, tra cui Olio Dante, Topazio, Olita, OiO, GiCo, Lupi, Minerva e Vero.

 

Chiara Italia