Bollicine per crescere

Storica cantina trevigiana, Montelvini ha sempre operato nel segno della qualità attraverso una sapiente commistione di tradizione e innovazione. L’azienda ha costruito il suo successo negli Anni ‘80 e ‘90 attraverso i vini alla spina dedicati al canale HO.RE.CA. Oggi punta sui vini spumante per continuare il suo sviluppo sia sui mercati nazionali sia su quelli esteri.

Negli ameni luoghi tra il Montello e i Colli Asolani, terre di atavica tradizione enoica, paesaggi d’ispirazione di personaggi illustri – dalla regina veneto-cipriota Caterina Cornaro, al romantico inglese Robert Browning all’attrice Eleonora Duse – Montelvini produce vini di qualità dal 1968. La cantina, che si appresta a festeggiare i suoi cinquant’anni di attività, attinge a una tradizione vitivinicola centenaria. Armando Serena, il fondatore dell’azienda appartiene a una famiglia che produce vino con maestria e passione da 135 anni. Nei suoi 10 lustri di attività, la cantina, oltre che per le sue produzioni di qualità, si è distinta per la spiccata attitudine all’innovazione. Antesignana nel biologico negli anni ‘90, attenta alle nuove tecnologie, Montelvini ha puntato fin dagli Anni ‘80 sulla commercializzazione di vini in fusto per il canale della ristorazione. Una scelta che ha pagato e che ha permesso all’azienda di svilupparsi notevolmente. Nel 2004 Montelvini acquista la storica e rinomata cantina Sant’Osvaldo ampliando così la sua proposta vinicola; negli anni punta sempre più sulle bollicine e propone una gamma completa di vini che annovera tra le sue eccellenze anche l’ultimo nato, l’Asolo Prosecco Superiore DOCG extra brut, un vino che non ha mancato di suscitare già parecchio interesse nella clientela e nel consumatore. Impegnata da sempre sul mercato nazionale, Montelvini punta oggi anche sull’estero. Lo fa con i suoi vini premium su mercati alternativi a quelli tradizionali. Alberto Serena, figlio del fondatore, vicepresidente e responsabile commerciale e marketing di Montelvini, racconta l’azienda di famiglia.

box-foto-2La sede di Montelvini è a Venegazzù di Volpago del Montello. Venegazzù…

… deriva da “vignazui”, i vignaioli: coloro che in questi luoghi da sempre si occupano delle viti, le amano, le coltivano e le trasformano in quel sublime prodotto che già gli antichi romani celebravano e consumavano, quel vino “Pucino”, l’attuale Prosecco, che affonda le sue origini proprio nella Marca Trevigiana, quel territorio attorno a Treviso che proprio grazie ai suoi terroir è da sempre vocato alla coltivazione della vigna e alla produzione di vini eccellenti. I colli di Asolo e il Montello, in particolare, sono due sistemi quasi a se stanti. Hanno peculiarità climatiche: primavere tiepide, estati non troppo calde, autunni miti grazie all’esposizione a sud dei versanti, alla conformazione dei rilievi che sono disposti ortogonalmente ai venti freddi provenienti da Nord-est e alle forti escursioni termiche notte-giorno. Qui, grazie alla natura stessa dei terreni, i suoli si sono mantenuti quelli originari molto favorevoli alla vite. Qui si coltivano il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Glera, lo Chardonnay e si producono il Rosso del Montello DOCG, il Prosecco in tutte le sue declinazioni – Prosecco DOC, Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, l’Asolo Prosecco DOCG; di quest’ultimo oggi mio padre è il presidente del Consorzio di Tutela. Se in passato i vini rossi andavano per la maggiore, negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione con una spinta produttiva sempre più rivolta ai bianchi frizzanti.

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