Castello di Cigognola e Bentu Luna: sono i dettagli a determinare i grandi risultati

L’attenzione e il rispetto per la natura, per il processo di trasformazione dell’uva in vino e per le persone coinvolte direttamente e indirettamente nella filiera produttiva aziendale sono elementi originari e costituenti dello stile di Castello di Cigognola e Bentu Luna, le due imprese vitivinicole della famiglia Moratti situate, rispettivamente, a Cigognola – nell’Oltrepò Pavese, sulle prime colline ai piedi dell’Appennino ligure – e a Neoneli – in provincia di Oristano, nel cuore geografico della Sardegna e alle pendici del Gennargentu.

Rispetto di piante e biodiversità

Gian Matteo Baldi, AD di Castello di Cigognola e Bentu Luna

«Durante lo svolgimento di tutte queste operazioni la mancanza di precisione determina inevitabilmente il difetto organolettico in bottiglia – assicura Gian Matteo Baldi, AD di Castello di Cigognola e Bentu Luna –. I nostri punti di forza sono proprio la cura dei particolari e un’attenzione continua rivolta a tutti i passaggi della filiera: in ogni processo produttivo, infatti, i dettagli determinano i grandi risultati. Come linee guida del nostro lavoro, inoltre, abbiamo scelto la consapevolezza e la responsabilità condivisa». Sia in Oltrepò Pavese che in Sardegna i vigneti sono gestiti combinando viticoltura di precisione e regime biologico – adottato dal 2019 –, utilizzando pochi mezzi meccanici e a basso impatto sul terreno. Il consulente di riferimento è Giovanni Bigot, professore e agronomo che, con l’impiego dell’Indice Bigot e dell’App 4Grapes – da lui ideati per conoscere il potenziale qualitativo di ogni singolo vigneto –, guida i collaboratori nel monitoraggio quotidiano delle piante. «Ne controllano lo sviluppo fenologico, si adoperano per mantenerne la sanità e l’equilibrio con il terreno e, in caso di necessità, intervengono tempestivamente con le misure di minor impatto e aggressività – specifica Baldi –. Alle piante e alla biodiversità in vigna è riservato il massimo rispetto nelle nostre tenute, così da ottenere il miglior risultato organolettico nell’uva e nel vino».

Gestione condivisa dei vigneti

Per Bentu Luna, nello specifico, ci si avvale della consulenza di Bigot per la gestione delle malattie conseguenti al cambio climatico, come l’oidio anticipato e le ampelopatie; il monitoraggio costante risulta fondamentale per prevenirle, ottenendo grappoli perfettamente integri. Il progetto enologico sardo, inaugurato lo scorso anno, è stato avviato dopo un lungo tavolo di confronto con i contadini e gli abitanti di Neoneli (OR), allo scopo di salvare un patrimonio viticolo unico. «Una buona parte delle vecchie vigne locali, che nel Mandrolisai vivono in media 40 anni (un 10% supera i 70), rischiava di essere abbandonato poiché non creava più reddito – spiega l’AD –. Insieme, quindi, si è concordato per la gestione condivisa dei vigneti, così da integrare la manodopera e il sapere locale con le conoscenze tecniche e tecnologiche di esperti di caratura internazionale.

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