Poderi e Cantine Oddero: il Barolo DOCG 2011 è per il secondo anno consecutivo nella classifica Top 100 di WS

La cantina Oddero è un gioiello di Langa: una cantina storica (l’anno della sua prima bottiglia è il 1878) passata di generazione in generazione, gestita in passato da grandi uomini che hanno fatto la storia dell’enologia piemontese (Giacomo Oddero, padre delle due attuali proprietarie, è colui che ha voluto e ottenuto i disciplinari DOC e DOCG per la maggior parte dei prodotti agricoli del Piemonte, inclusi i grandi vini regionali).

odderoIl 2015 è stato per le cantine Oddero un anno di riconferme. Per la seconda volta di seguito – era capitato anche nel 2014 – i vini Oddero sono entrati a far parte della Top 100 di Wine Spectator, la classifica dei vini presentata ogni fine d’anno dalla rivista americana più influente sul mercato. Si parla naturalmente di un’etichetta importante, un Barolo, e più precisamente del Barolo DOCG 2011, detto ‘classico dalle produttrici. E questo è il secondo dato importante: un Barolo nei Top 100 per la seconda volta, ma non l’etichetta di un cru. «Che il Barolo premiato sia il nostro classico è un grandissimo orgoglio, ancora più che non se fosse il Brunate, il Vignarionda o il Bussia – afferma Isabella Boffa Oddero. E questo può significare una sola cosa: che anche il nostro Barolo classico è un grandissimo vino, testimone della cura con cui vengono gestite le vigne da cui provengono le uve e dell’attenzione che riserviamo a ciascuna delle nostre etichette».

Il Barolo DOCG nasce infatti da vigneti che hanno fino a 60 anni d’età, dislocati nei comuni di La Morra – Santa Maria e Castiglione Falletto, Bricco Chiesa, Capalot e Fiasco. Afferma Mariacristina Oddero, che da sempre gestisce la cantina: «Un ulteriore motivo di orgoglio è il fatto di condividere il riconoscimento con un’altra grande donna di Langa: Maria Teresa Mascarello. I nostri Barolo sono gli unici due vini piemontesi presenti nella classifica; e il fatto che entrambi siano prodotti da aziende vinicole a conduzione femminile merita attenzione e riflessione. La Langa cresce, si evolve, cambia: le donne produttrici aumentano e sono brave». 

Le similitudini tra i due vini premiati non si limitano però alla conduzione aziendale. A sancire una tendenza già in atto negli ultimi tempi, entrambi i Barolo simbolo di qualità per Wine Spectator sono prodotti seguendo tecniche di vinificazione tradizionali. Come dice Mariacristina: «Il nostro Barolo DOCG viene vinificato in acciaio, con una macerazione piuttosto lunga e affinato in legni di rovere austriaco e di Slavonia, di capienza variabile, compresa tra i 40 e i 75 Hl. La sua natura è quella di un Barolo tradizionale, elegante, intenso e importante».