Avanguardia tecnologica per la sede cuneese di Argea

Sono sbalorditivi i numeri di Argea, realtà di produzione e distribuzione di vino italiano nel mondo nata nel marzo del 2021: a fine 2024 il Gruppo ha registrato ricavi consolidati per circa 465 milioni di euro, con oltre il 90% delle vendite realizzate all’estero. Con circa 550 collaboratori all’attivo, Argea dispone di 8 cantine e stabilimenti situati in diverse regioni italiane – tra cui Veneto, Piemonte, Romagna, Abruzzo e Sicilia – e vanta un portafoglio vini distribuito in oltre 85 Paesi, per un totale di circa 170 milioni di bottiglie commercializzate annualmente.

Questa realtà organica in continua evoluzione, complessa e strutturata, investe in modo continuativo rilevanti risorse con l’obiettivo di rendere ogni suo polo un centro d’eccellenza del Gruppo, al passo con le tecnologie più moderne e con i più alti standard di sostenibilità. E proprio in questo senso è stato portato avanti anche l’intervento che ha interessato recentemente la sede di Priocca (CN), in Piemonte, che conta nel complesso oltre 130 collaboratori: qui, nel febbraio scorso, è stata inaugurata una nuova linea dedicata al Metodo Martinotti e ai vini frizzanti, per un investimento di oltre 3,5 milioni di euro. Da notare come, solo in Piemonte, dal 2022 al 2024 Argea abbia investito circa 10,5 milioni di euro tra gli stabilimenti di Priocca e Acqui Terme (AL) e come, nel corso del 2025, abbia previsto di stanziarne altri 2,5.

«Per il nostro Gruppo il Piemonte è un territorio strategico e imprescindibile, per via della sua storia, delle sue varietà e della qualità dei vini prodotti – commenta Massimo Romani, Amministratore Delegato di Argea –. Questo nuovo investimento rappresenta un passo strategico per rafforzare la posizione di Priocca come nostro centro di eccellenza tecnologica e produttiva, con un ruolo chiave nella valorizzazione delle etichette premium, e conferma l’impegno di Argea a investire in innovazione, eccellenza e valorizzazione dei territori in cui opera».

Una linea più funzionale, flessibile ed efficiente

Lo stabilimento cuneese, la cui capacità produttiva complessiva si prevede arriverà a raggiungere gli oltre 40 milioni di litri nel 2025, continuerà a imbottigliare vini fermi, ma grazie alla nuova linea si specializzerà nella produzione di spumanti Metodo Martinotti, in particolare per i marchi di punta Acquesi e Mosketto.

«Questa linea si inserisce nel nostro piano industriale a medio-lungo termine – continua Romani – e ha l’obiettivo di rispondere in modo puntuale alle nuove tendenze di consumo, grazie a un approccio mirato di Ricerca&Sviluppo; al contempo, l’operazione ci ha permesso di ottimizzare i flussi produttivi, migliorando le sinergie tra gli stabilimenti del Gruppo. All’interno del piano industriale, la sede di Acqui Terme diviene, invece, il centro d’eccellenza del Metodo Classico».

I lavori, avviati il 18 dicembre 2024, hanno visto la presenza simultanea di tre cantieri per realizzare interventi significativi: la rimozione e ricollocazione del tetto dell’edificio, l’installazione di tre macchinari di ultima generazione e una completa redistribuzione degli spazi interni, per massimizzare l’efficienza operativa e adattarsi ai più elevati standard di settore. A raccontare nel dettaglio le motivazioni che hanno spinto a valutare il progetto e le operazioni intraprese è Roger Calzavara, Head of Group Manufacturing Services di Argea. «La linea di imbottigliamento oggetto di investimento, avviata nel 2005, evidenziava una palese obsolescenza e un layout decisamente complesso e articolato: questa situazione ha reso necessario un ammodernamento tecnologico che permettesse di renderla più funzionale, flessibile ed efficiente. Il progetto ha puntato a migliorare significativamente le prestazioni degli impianti, ottimizzando i processi produttivi e garantendo una maggiore affidabilità e qualità del prodotto finale. A seguito di una maniacale progettazione, l’intervento ha coinvolto diverse fasi, tra cui l’implementazione di nuove tecnologie, la revisione del layout e l’aggiornamento delle macchine esistenti, al fine di ottenere un risultato all’avanguardia, in grado di rispondere alle esigenze del mercato e di sostenere la crescita aziendale».

Pensata per vini fermi, spumanti e frizzanti

Lo stabilimento di Priocca, posto lungo il versante est di una zona collinare, si compone di tre fabbricati principali costruiti in decenni successivi contestualmente all’incremento dei volumi lavorati, su una superficie complessiva di circa 27.000 m2. Sono qui ospitati diversi ambienti di cantina e barricaia, tre linee di imbottigliamento, uffici commerciali e di amministrazione, la reception, una mensa, un wine shop, un museo, laboratori, magazzini automatici e gli impianti tecnologici a servizio dello stabilimento, oltre a un depuratore per il trattamento dei reflui tecnologici e a due sistemi fotovoltaici da 400 kW che garantiscono la produzione di 380mila kWh annui, pari al 16% dell’energia consumata dall’azienda. Nello specifico, in questa sede si contano 470 vasche per vini tranquilli di più dimensioni (da 30 a 3.000 hl), 800 barrique da 225 litri, 16 diverse autoclavi per vini spumanti (3 da 640 hl, 5 da 320 hl e 6 da 50-100 hl), 2 filtri Permeare, 1 filtro feccia Padovan e 10 pompe per la movimentazione del vino. La capacità totale si attesta sui 160.000 hl di vino conservato.

Per quello che riguarda, invece, le 3 linee di imbottigliamento, la Linea 2 e la Linea dedicata ai bag in box (BIB) – già esistenti – sono state entrambe predisposte per l’imbottigliamento di vini fermi: la prima, grazie a una riempitrice monoblocco MBF, può arrivare a imbottigliare anche 25 diversi formati bottiglia, per un numero complessivo di 10.000 unità orarie, mentre la Linea BIB, tramite una riempitrice Smurfit Kappa, è in grado di lavorare fino a 6 formati e 1.400 unità orarie. La Linea 1, invece, oggetto di ammodernamento, dotata di una riempitrice isobarica monoblocco MBF, è stata pensata per poter imbottigliare sia vini fermi (fino a 10.000 bph) che spumanti e frizzanti (8.000 bph) ed è in grado di operare su 40 formati di bottiglie. Per tutte e tre le linee, le macchine che, nel processo, fanno seguito alla riempitrice sono state dimensionate per performare con velocità superiori del 15% rispetto a ognuna delle macchine master per l’imbottigliamento.

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