Birre analcoliche o a bassa gradazione alcolica: le soluzioni su misura di Corimpex

Abbiamo intervistato Manfredi Guglielmotti, responsabile tecnico divisione birra di Corimpex

VASONGROUP ha contribuito allo sviluppo del sistema enologico nazionale fornendo prodotti e servizi con un approccio orientato al problem solving. Corimpex, parte di VASONGROUP, con la sua Divisione birra ha adottato negli anni lo stesso approccio a supporto delle aziende birrarie, in particolare le piccole e medie realtà artigianali. Queste risultano spesso le più complesse da affiancare a causa delle loro difficoltà strutturali legate alla scala produttiva, ma anche le più stimolanti, poiché mirano al raggiungimento di obiettivi ad alto valore aggiunto. Tali obiettivi sono frequentemente connessi alla produzione di birre agricole, caratterizzate da profili sensoriali particolarmente attrattivi per i consumatori appassionati e da un impatto positivo su filiere corte, fino ad arrivare ai modelli di brewpub con vendita diretta. Si tratta quindi di un’interessante combinazione tra alto valore aggiunto e approccio diretto con le esigenze e i gusti dei consumatori.

In questo contesto, il tema delle birre analcoliche o a bassa gradazione alcolica (NABLAB) introduce ulteriori criticità, che richiedono attenzione in un momento storico segnato da nuove e moderne esigenze di consumo.

Qual è l’offerta di Corimpex per il sistema birrario?

«Corimpex è parte di VASONGROUP e ne eredita l’approccio orientato alla soluzione concreta dei problemi produttivi. La Divisione birra è nata con l’obiettivo di supportare microbirrifici, birrifici agricoli e brewpub, realtà che spesso lavorano con grande passione ma con risorse limitate. Offriamo soluzioni su misura che vanno dalle materie prime come malto, luppolo e lievito, ai coadiuvanti tecnologici più innovativi, dai sistemi di stabilizzazione alla consulenza tecnica specializzata. La nostra forza sta nell’affiancare il cliente in modo continuativo, con prodotti affidabili e un supporto tecnico immediato, puntuale e competente». 

Sulla base dell’esperienza che avete acquisito, quali ritenete essere punti di forza e debolezza del sistema birrario italiano?

Manfredi Guglielmotti

«Tra i principali punti di forza spiccano la creatività e la qualità delle birre artigianali italiane, spesso in grado di distinguersi anche a livello internazionale. L’attenzione alla territorialità, all’impiego di materie prime locali e alla narrazione del prodotto rappresenta un asset strategico di grande valore. Sul fronte delle criticità, la frammentazione del settore ostacola l’adozione di standard produttivi condivisi, e spesso si rileva la carenza di strumenti efficaci per l’efficienza gestionale e il controllo qualità. Anche l’accesso a tecnologie avanzate, in particolare per la produzione delle birre NABLAB, risulta talvolta limitato, soprattutto a causa delle dimensioni aziendali e di vincoli economici». 

Qual è la vostra proposta per il mercato delle birre NABLAB?

«Negli ultimi anni abbiamo concentrato i nostri sforzi su soluzioni che aiutino i birrifici artigianali a innovare e a rispondere alle nuove tendenze di mercato. Un’area in forte evoluzione è quella delle birre a basso tenore alcolico, per le quali proponiamo un pacchetto tecnico che include enzimi e aromi naturali per la modulazione delle caratteristiche organolettiche, lieviti selezionati per la produzione di birre low e no alcohol e stabilizzanti naturali come il Nagardo®, che permettono una maggiore sicurezza microbiologica anche in assenza di pastorizzazione. In parallelo, continuiamo a offrire consulenza tecnica in campo e prodotti mirati per migliorare l’efficienza, la pulizia e la qualità sensoriale delle birre, aiutando i birrifici a crescere in modo sostenibile e professionale». 

Quali sono le aree nella quali state sviluppando il futuro di Corimpex?

«Stiamo investendo con decisione in quattro direzioni strategiche. La prima è lo sviluppo di soluzioni specifiche per la produzione di birre a basso tenore alcolico che richiede tecnologie dedicate e un’attenta gestione della qualità. La seconda è il potenziamento del nostro supporto tecnico avanzato: vogliamo essere un punto di riferimento costante per i birrifici, affiancandoli non solo nella scelta dei prodotti, ma anche nell’ottimizzazione dei processi. Parallelamente, stiamo ampliando la nostra offerta di materie prime selezionate e biotecnologie innovative, capaci di rispondere alle esigenze tecniche e sensoriali del birraio moderno. Infine, riteniamo fondamentale la collaborazione con Università e Centri di ricerca: il nostro obiettivo è rimanere sempre aggiornati sulle nuove frontiere del settore e trasferire questo know-how alle realtà produttive italiane, anche le più piccole».

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