Distilleria Indie: tecnologia sì, ma anche artigianalità

Francesco Marcucci e Saverio Bertagni

Dapprima è nato il marchio: Ambrosia Premium Gin. Era il 2019 e Saverio Bertagni e Francesco Marcucci, oggi rispettivamente 26 e 27 anni, avevano iniziato a delineare il loro progetto imprenditoriale sulle montagne della Garfagnana. Tre anni più tardi, nel dicembre del 2022, ha visto la luce Distilleria Indie, una microdistilleria ad alambicco situata a San Pietro in Campo, a due passi dal borgo storico di Barga, in provincia di Lucca, ai piedi del Monte Pania. L’obiettivo? Dar vita a una realtà indipendente, dove ogni fase della produzione potesse essere curata nei minimi dettagli e grazie alla quale fosse possibile trasmettere la visione dei due titolari attraverso esperienze autentiche.

«Dopo i primi tre anni di produzione di Ambrosia Gin abbiamo capito che per noi era diventato fondamentale poter spostare la produzione nel nostro territorio – spiega Saverio Bertagni, Co-Founder&Director di Distilleria Indie -. Ambivamo a valorizzare la terra della Garfagnana, i suoi sapori, le sue bellezze: per noi questo era uno dei tasselli fondamentali del progetto. Oggi Distilleria Indie è molto più di una semplice distilleria: è un punto di incontro per appassionati, un luogo di eventi e un progetto in continua evoluzione».

A un anno dall’apertura, infatti, i due giovani soci hanno deciso di investire espandendo il progetto nel settore della ristorazione e inaugurando Pizza Indie, la prima pizzeria controllata da una distilleria: il locale, situato a pochi chilometri dalla sede produttiva, attualmente propone cibo italiano abbinato ad alcolici di produzione propria.

Il primo gin italiano “carbon neutral”

La Garfagnana, posta tra l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, ispira ogni giorno il lavoro di Bertagni e Marcucci. Davanti a Distilleria Indie, all’interno della quale oggi si concentra l’intera produzione, si staglia il Monte Pania, rappresentato anche nel logo aziendale. In questo polo sono stati investiti circa 750.000 euro e attualmente vi lavora un team giovane di 8 persone, con un’età media che si attesta sui 28 anni. La struttura si distingue per la qualità dei componenti utilizzati e per la filosofia incentrata sulla sostenibilità che permea ogni aspetto e approccio, grazie alla quale Ambrosia è diventato il primo gin italiano “carbon neutral”.

«Ambrosia Gin è il primo gin con radici toscane a impatto zero in Italia – conferma Bertagni – e si distingue per il suo approccio eco-friendly e per la qualità delle botaniche. Creato con ginepro proveniente dall’Appennino toscano, salvia, rosmarino e limoni siciliani, la sua distillazione avviene rigorosamente a bagnomaria, alimentata al 100% elettricamente da energie rinnovabili. Il risultato è un gusto fresco e delicato, con note di salvia e rosmarino, perfetto per la miscelazione e la creazione di cocktail dal profilo leggero e raffinato. Il nome deriva dalla mitologia: l’Ambrosia, infatti, era il “nettare degli Dei”, portato loro in dono dalle colombe».

Distillazione discontinua a bagnomaria

La distilleria ha una capacità di circa 60.000 unità annuali ed è completamente legata a processi semiautomatici e manuali. I due soci, infatti, hanno scelto di puntare su impianti semplici, seppur performanti, per essere in grado di personalizzare e curare ogni singola bottiglia nel migliore dei modi. «Essendo una struttura molto piccola, non abbiamo tecnologie troppo avanzate, ma quello che riteniamo di fondamentale importanza sono i processi: riuscire a ottimizzare i nostri processi interni ci consente di raggiungere migliori risultati qualitativi ed economici, con l’impiego di meno risorse». Nello specifico, per la produzione viene utilizzato un distillatore tedesco Muller PotStill da 220 litri in rame, con distillazione a bagnomaria e alimentato senza l’uso di combustibili fossili. La distillazione è discontinua e questo rende ancora più unico ogni lotto. L’impianto di raffreddamento è ad acqua e, grazie a un processo dedicato, viene riadoperata la stessa acqua senza dover prelevare costantemente nuova risorsa idrica dalla rete. «Muller è famoso per la tiratura artigianale di questi distillatori – precisa Bertagni – e, nel mondo del gin, per aver introdotto un basket di distillazione che permette alle botaniche di non entrare a contatto con il liquido, bensì solo con i vapori. Questo rende i prodotti molto più energici al naso».

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