Nata il 29 settembre 1978 presso la Camera di Commercio di Asti, ANAG – Associazione nazionale assaggiatori grappa e acquaviti è un’associazione senza scopo di lucro che, fin dall’inizio della sua storia, promuove un metodo di valutazione della grappa e delle acquaviti che consenta al consumatore scelte obiettive e ponderate tra prodotti di qualità e che incoraggia i produttori stessi a un costante miglioramento dei propri distillati, rendendoli consapevoli di quanto siano fondamentali la trasparenza in etichetta e la valorizzazione di grappe e acquaviti ottenute secondo usi e tradizioni locali.
Qualche mese fa l’Associazione ha vissuto un cambio al vertice, con l’elezione alla Presidenza di Marcello Vecchio, da molti anni attivo in Anag in più ruoli diversi.
«Da sempre, fin dal conseguimento del diploma di geometra, il settore immobiliare è stato il mio ambito lavorativo di riferimento – racconta –. Ho conosciuto Anag nel 2007 a Colle Val d’Elsa (SI), in occasione di una degustazione incentrata sull’abbinamento grappa-sigaro, un’altra mia passione: mi affascinarono la tecnica di degustazione e lo studio dell’abbinamento, così decisi di iscrivermi e di fare il corso di primo e secondo livello, continuando con il corso per relatori e con altri corsi di aggiornamento, vivendo sempre al massimo l’Associazione e organizzando eventi a livello territoriale. In questi anni ho ricoperto la carica di Delegato provinciale di Firenze e, successivamente, quella di Referente regionale per due mandati, vivendo la trasformazione di Anag in seguito all’entrata in vigore della legge del terzo settore e assistendo al momento in cui da Associazione federale siamo diventati nazionale. Ho quindi deciso di candidarmi a Consigliere nazionale, prima che i soci, così come i consiglieri, l’8 luglio scorso riponessero nuovamente la loro fiducia in me nominandomi, in larga maggioranza, Presidente nazionale».
Cosa ha significato, questo, per lei?
«Ho vissuto la presa in carico con gioia e gratitudine verso tutti coloro che hanno creduto in me e mi hanno apprezzato per il mio operato fino ad ora, ma anche con grande senso di responsabilità nei confronti di ciascuno di loro e del lavoro che mi aspetta. Ciò che abbiamo compiuto fino ad ora è solo l’inizio del nostro lavoro di promozione dei distillati italiani, soprattutto per quello che riguarda la grappa, un prodotto realizzato esclusivamente nel nostro Paese. Con il supporto di tutti, dobbiamo puntare sulla promozione e qualità dei distillati, oltre che sulla conoscenza del bere consapevole. Il mio non sarà un percorso in discesa, come non lo è ogni carica di responsabilità, ma so che con l’appoggio di consiglieri, referenti e soci sarà tutto più facile».
Quali caratteristiche la contraddistinguono?
«Nella vita e nel lavoro sono sempre stato una persona decisa, abituata a prefissarsi degli obiettivi e a raggiungerli con tutto l’impegno necessario, tenendo ben presente il valore per me fondamentale della famiglia. La lealtà e la coerenza sono i valori che mi hanno sempre spinto nel quotidiano, sia nel lavoro che nei rapporti interpersonali e i miei punti di forza sono, da una parte, la capacità di ascolto e di mediazione – che gli altri mi riconoscono –, ma anche la fermezza necessaria per portare avanti il rinnovamento e i programmi deliberati in Consiglio. Le criticità nella vita lavorativa e associativa, infatti, sono state perlopiù quelle di conciliare le idee delle varie persone, affrontate con lo spirito della conciliazione e del colloquio, allo scopo di raggiungere il risultato. La mia caparbietà ha influito su ogni aspetto della mia vita e, alla mia età, non smette di darmi soddisfazione: questo ha sicuramente plasmato la persona che sono oggi, in ogni ambito».
Quali sono state le azioni più rilevanti intraprese per la crescita e l’affermazione di Anag?
«Fin dalla sua nascita, l’Associazione ha posto il suo focus sul mondo dei distillati in generale e di quelli italiani in particolare, con uno speciale riguardo per la grappa. Il nostro obiettivo principale è stimolare un assaggio e un consumo consapevoli nell’ottica di una “cultura del buon bere consapevole”, attenta alla qualità, alla trasparenza in etichetta e alla divulgazione. Per fare questo, Anag ha sempre organizzato corsi di primo e secondo livello per formare aspiranti assaggiatori, ha promosso degustazioni guidate e comparate e si è fatta conoscere al largo pubblico partecipando a manifestazioni enogastronomiche in tutto il Paese. Oltre ad aumentare sempre di più l’impegno in queste attività di formazione e informazione, inoltre, si è impegnata via via maggiormente nella creazione di una rete di collaborazione con i produttori e i consorzi di tutela, per raggiungere il comune obiettivo di valorizzare al massimo il prodotto italiano».