Assobirra (Pratolongo): “Ottima la risoluzione della Commissione Agricoltura della Camera con un chiaro indirizzo al Governo per tutelare la birra e il vino dalla scelta del Governo Irlandese” 

«Nei giorni scorsi AssoBirra ha avuto modo di esprimere apprezzamento per l’operato dei Ministri dell’Agricoltura e degli Esteri; oggi, con piacere, esprimo il mio sincero plauso alla risoluzione approvata all’unanimità in Commissione Agricoltura che supporta l’azione governativa per ripristinare una corretta applicazione del diritto dell’UE in materia di etichettatura delle bevande alcoliche”: così il Presidente di AssoBirra, Alfredo Pratolongo, in merito alla risoluzione approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati circa la decisione del Governo irlandese di imporre un sistema di etichettature allarmistico su tutte le bevande alcoliche importate nell’isola. Inoltre, secondo le stime AssoBirra, il mercato irlandese rappresenta uno sbocco importante per la birra prodotta in Italia essendo il settimo paese per esportazioni in UE con oltre 54.000 ettolitri di birra nel 2021. 

La risoluzione approvata in tempi celeri su spinta del Presidente della Commissione, On. Carloni, richiama a “(….) un consumo equilibrato e sano dei prodotti vitivinicoli e brassicoli (…) e dell’adozione di modelli di consumo equilibrati, legati alla cultura e alla qualità che i prodotti vitivinicoli e brassicoli esprimono, anche alla luce di quanto previsto dalla Dieta mediterranea” e  anche al fatto che: “l’Italia ha, altresì, sviluppato un modello di produzione della birra coerente con un modello alimentare legato alla qualità, alla varietà, promuovendo, anche in tal campo, il consumo responsabile”.  

Su questo tema aggiunge il Presidente Pratolongo: «Il comparto birrario in Italia ha sempre attivato campagne atte a contrastare l’uso improprio delle bevande alcoliche e di promozione del consumo responsabile. Inoltre, la birra è notoriamente un prodotto a basso tenore alcolico, di alta qualità manifatturiera, con elevate proprietà nutrizionali e con un documentato legame con stili e tradizioni territoriali. Un comparto che negli ultimi anni ha investito e innovato, sviluppando prodotti a zero alcol, sempre più apprezzati dai consumatori».

La decisione irlandese introduce di fatto la facoltà per gli Stati membri dell’Unione di adottare unilateralmente etichettature allarmiste che sovrappongono la nozione di bevanda alcolica a quella di rischio conclamato per la salute. E ciò, nonostante, il dibattito dello scorso febbraio al Parlamento Europeo sullo European Beating Cancer Plan avesse escluso l’utilizzo obbligatorio e generalizzato di claim salutistici in etichetta. Il mondo della birra condivide con colleghi della filiera enoica la protesta contro una decisione che rischia di alterare in modo significativo e permanente le regole del mercato interno europeo. 

«La diminuzione dei consumi nei paesi ad economia avanzata, più marcata in Italia che altrove, mostra che lo stile di consumo e lo stile di vita degli italiani, contribuiscono ai consumi moderati più dei divieti e delle proibizioni, – conclude il Presidente di AssoBirra – un trend che i produttori di birra italiani – non da oggi – hanno incoraggiato e agevolato con azioni a favore del consumo responsabile»