Un percorso a grandi passi. Un birraio di 26 anni e altri due soci hanno dato vita a Fano, nelle Marche, a un birrificio in pieno centro storico, con birreria annessa. Una vecchia autofficina dove imbottigliano 100.000 litri di birra l’anno, tra fusti e 90.000 bottiglie.
“L’uomo in viaggio è arrivato in città”. Questo il motto del Birrificio Renton, nelle Marche, che ha sede nel cuore del centro storico cittadino di Fano, affacciando proprio all’interno delle Mura Malatestiane. L’uomo in viaggio è quello del logo. Delle bottiglie. Del locale. Un uomo con la sciarpa rossa che cammina con affianco il proprio cane. Un logo disegnato da Simone Massi, pergolese classe 1970, ex operaio di origine contadina che ha studiato Cinema di Animazione alla Scuola d’Arte di Urbino e che, da “animatore resistente” come ama definirsi, per due anni consecutivi ha vinto il “Nastro d’argento” con il miglior cortometraggio di animazione. In cammino, questo logo ha identificato il Birrificio Pergolese prima e ora è il marchio distintivo del Birrificio Renton. In cammino, come il giovane Elia Adanti, mastrobirraio (che pare non amare molto questo titolo, in forze di un più semplice birraio) di soli 26 anni. Una passione iniziata da ragazzo e diventata professione nel 2011 con l’ingresso come lavorante al Birrificio Pergolese, fondato nel 2008, dove pian piano entra a socio e che alla fine rileva. Per poi chiudere l’azienda e dar vita alla nuova esperienza professionale del Birrificio Renton, nato sul finire del 2014 con i nuovi soci, due amici anche loro giovani, entrambi di 32 anni, Andrea Mastrogiacomi e Giannandrea Tecchi. Ad aiutarli, nella produzione, anche il ventisettenne Andrea Peroni. Nove le tipologie birrarie in produzione (alcune con ricette molto particolari, come la Lola all’aroma di salvia) per circa 100.000 litri di birra imbottigliata nel primo anno di attività sono i numeri sul loro biglietto da visita. Susi, Trini, Lola, Jimmy Pale, Jacaranda, Bombay, New Order, Babaduk e Yellow Summer Ale sono le loro creazioni.
L’uomo in cammino
«Ho sempre avuto questa passione fin da ragazzo – ricorda Elia Adanti che, con i suoi 26 anni all’anagrafe un po’ ragazzo certo lo è ancora, non fosse poi a sentirlo parlare di business plan e piani di ammortamento con la seria avvedutezza di un uomo vissuto -. Così nel 2011 mi sono presentato ai titolari del Birrificio Pergolese, che era stato aperto qualche anno prima, nel 2008 a Pergola, un paese nell’interno non molto distante da qui, proponendo la ricetta di una birra che avevo messo a punto nel garage di casa dove mi dilettavo a produrre birra per mio conto. Era quella che ancora oggi è la Lola, una delle rare birre aromatizzate alla salvia. È stata la mia prima cotta. Così pian piano sono entrato socio e alla fine ho rilevato l’attività. Il Birrificio Pergolese l’ho chiuso nel 2013, poco dopo sul finire del 2014 è nato il Birrificio Renton. Si può dire che il Birrificio Pergolese sia stata una start-up, un modo per fare esperienza e affacciarsi su nuovi mercati. Ma era un’avventura economicamente insostenibile con i 120 litri che si producevano allora. Mentre il progetto era misurarsi con tutti gli altri sul mercato italiano delle birre artigianali.
…
Vuoi continuare a leggere?
Se sei GIA’ abbonato accedi all’area riservata
Se NON sei abbonato vai alla pagina degli abbonamenti