Gli Usa sono al terzo posto nel mondo per consumo di olio di oliva, dopo Italia e Spagna; negli ultimi 10 anni, le vendite sono aumentate del 50%, a tutto vantaggio del olio di importazione che i consumatori ritengono più economico e di maggior pregio. Gli oli importati detengono il 97% del mercato, ma la produzione Usa è in forte crescita ed è passata dall’1% del mercato interno nel 2009 all’attuale 3%. Gli Stati a maggior vocazione olearia sono California, Texas e Georgia che hanno adottato strategie di crescita simili a quelle messe in atto dal settore vino. Le associazioni che rappresentano i frantoi americani hanno chiesto al Governo federale di imporre degli standard più restrittivi sulle importazioni, in particolare di estendere ai prodotti importati i controlli cui sono obbligatoriamente sottoposti gli oli di oliva made in Usa. La proposta inizialmente inserita in una legge quadro sulla agricoltura è stata poi stralciata per l’opposizione delle lobby degli importatori e della grande distribuzione, contrarie perché i test costerebbero alla fi liera svariati milioni di dollari.