L’Osservatorio Birra di Heineken Italia: l’era del drink different

+32% la crescita messa a segno dal mercato birra tra il 2010 e il 2017; nel 2017 la birra nel canale moderno vale quasi 9, 2 milioni di ettolitri per un totale di oltre 1,6 miliardi di euro. Nell’ambito del trend positivo del settore sia le lager che le birre speciali registrano una crescita, in particolare le birre speciali tra il 2010 e il 2017 sono cresciute del 49,5% in volume e del 69,7% a valore.

È la fotografia del settore birrario italiano diffusa dall’Osservatorio Birra in occasione dell’appuntamento HEINEKEN Incontra, con la presentazione del Rapporto “Dalla birra alle birre. L’era del drink different”, realizzato da Althesys per conto della Fondazione Birra Moretti, Fondazione di partecipazione costituita nel 2015 da HEINEKEN Italia e Partesa al fine di contribuire alla crescita della cultura della birra in Italia. I risultati sono stati presentati oggi durante l’edizione 2018 di HEINEKEN Incontra, appuntamento annuale che l’azienda dedica ai propri stakeholder a cui hanno preso parte Søren Hagh, Amministratore Delegato di HEINEKEN Italia, Alfredo Pratolongo, Presidente della Fondazione Birra Moretti, Alessandro Marangoni, Economista e CEO di Althesys, Cristina Lazzati, Direttrice Mark UP e Gdoweek e Ivo Ferrario, Relazioni Esterne di Centromarca.

Il mercato delle birre specialiUn mercato dunque, quello della birra in Italia, complesso e molto competitivo in cui HEINEKEN Italia si conferma primo produttore e distributore. Ci sono, però, ancora molti margini di miglioramento perché in Italia la penetrazione del prodotto è molto alta mentre la frequenza è tra le più basse d’Europa, così come il consumo pro capite. «Continuiamo a puntare sui marchi che hanno fatto la storia della birra in Italia: Heineken®, Birra Moretti, Ichnusa e Dreher nel sud Italia, con un’attenzione particolare sia al mondo delle lager che all’innovazione – ha commentato Søren Hagh, Amministratore Delegato HEINEKEN Italia –. Il ruolo di HEINEKEN Italia che, nei suoi 4 birrifici dislocati nella Penisola, da 44 anni produce la birra che vende in Italia, è di promuovere lo sviluppo della categoria. Per crescere è necessario investire in formazione della nostra struttura commerciale che negli ultimi anni sta cambiando per rispondere meglio e anticipare le esigenze del mercato. Per far conoscere le birre investiamo in attività promozionali nella Grande Distribuzione e nell’Ho.Re.Ca, che coinvolgono il consumatore e lo avvicinano sempre di più al mondo birra. In ultimo, ma fondamentale, è indispensabile continuare a investire in innovazione di prodotto. Figli di questa strategia sono i lanci degli ultimi anni che si inseriscono in quella che abbiamo definito la categoria del “drink different”, il segmento delle birre speciali che continua ad avere performance superiori alla media di categoria. Negli scorsi anni abbiamo presentato al mercato Ichnusa Non Filtrata, Birra Moretti La Bianca e Le Regionali di Birra Moretti che si inseriscono nel trend che vede in primo piano la naturalità, il legame con il territorio, la varietà e il gusto. All’interno del filone legato alla naturalità e al benessere si inseriscono anche la nuova analcolica Heineken® 0.0 e le low alcohol delle Radler (dal 2015). Quest’anno presentiamo Birra Moretti IPA per soddisfare chi sceglie un gusto deciso e strutturato. Grazie a queste novità, HEINEKEN Italia accompagna il consumatore in un percorso del gusto. Alle lager si affiancano le speciali con ricette e ingredienti particolari, dando vita a sapori sempre più complessi. Ma la birra lager resta la costante dei consumi, il territorio a cui gli italiani tornano e dove si sentono rassicurati».

Gli italiani e le birre specialiLa conferma di uno scenario in evoluzione arriva dalla ricerca “Gli Italiani e le birre speciali”, realizzata nel 2018 da DOXA per l’Osservatorio Birra, che guarda al fenomeno birra analizzando i motivi del gradimento crescente degli italiani per il “Drink Different”. Secondo lo studio, ormai 7 italiani su 10 bevono birre speciali (ma solo 1 su 10 ha rinunciato alla classica chiara). Il 77% apprezza le sperimentazioni di nuovi ingredienti e sapori nelle birre speciali, mentre L’82% pensa che le birre – soprattutto a fronte dell’attuale varietà – si adattino perfettamente al cibo e alle ricette tipiche della dieta mediterranea.

Dal 2010 +50% dei volumi di birre speciali venduti nella GDO

Alfredo Pratolongo, Presidente Fondazione Birra Moretti: «Sempre più marchi e tipologie di birra alimentano la curiosità degli italiani. In 10 anni il peso delle birre speciali è almeno raddoppiato».

Dopo la “crisi dei 7 anni” dei consumi degli italiani e il picco negativo del 2014, negli ultimi 3 anni sono ripartite le vendite dei generi alimentari nella GDO. E la birra è la protagonista di questa ripresa: a fronte di un +3,2% (dal 2014 al 2017) complessivo del settore, le birre hanno registrato un +18%. Rispetto al paniere delle famiglie italiane (Istat, 2016) ormai la birra si ritaglia l’1,2% della spesa per i beni alimentari. Buona parte del merito di questa accelerazione è delle birre cosiddette speciali, categoria eterogenea che racchiude prodotti molto diversi tra loro per tecnica di produzione, gradazione alcolica o tipologia di fermentazione. Dal 2010 al 2017 le birre speciali sono cresciute del +49,5% a volume e del +69,7% a valore. Anche le lager, però, crescono a due cifre (+15,2% a volume e +21,4% a valore), a sottolineare una fase molto positiva che riguarda l’intero comparto e non solo una parte di esso. Il peso della birra lager nella GDO continua a rimanere preponderante (83,3% a volume e 71,8% a valore), segno che le due tipologie sono percepite come complementari e non antagoniste nel carrello della spesa degli italiani. Alfredo Pratolongo, Presidente di Fondazione Birra Moretti: «Oltre alle birre speciali, le lager rimangono protagoniste di questa felice stagione di crescita della birra nel canale domestico. Gli italiani partono dalle lager, poi sperimentano nuovi gusti provando delle birre più particolari, e quando riassaggiano le lager riescono quindi ad apprezzarne maggiormente i sapori delicati e le sfumature di aromi che precedentemente erano meno riconoscibili. La cultura della birra in Italia passa attraverso la varietà, che è sinonimo di ricchezza. La maggiore complessità delle birre speciali educa e affina il gusto in fatto di birra. Fondazione Birra Moretti – conclude Pratolongo – sta portando avanti un percorso di promozione e valorizzazione della cultura della birra all’interno della cultura alimentare Italiana, promuovendo quindi un consumo intelligente, che si abbina alla varietà della cucina mediterranea, quindi in quantità moderate e durante i pasti».