Obiettivo produttività per ridurre i tempi di sanificazione

Nel settore dell’imbottigliamento una sanificazione efficiente viene ottenuta in modo classico eseguendo un lavaggio alcalino e, dopo risciacquo, una disinfezione con soluzioni ossidanti basate su Cloro o Acido Peracetico. AEB ha elaborato procedure che si basano sulla circolazione di una sola soluzione con caratteristiche sia detergenti che antimicrobiche nelle condizioni d’uso. L’innovazione consiste nell’accoppiare a un detergente alcalino con forte potere di penetrazione, sospensione ed emulsione della contaminazione organica un donatore di perossidi che svolge azione disgregante sui residui ma anche antimicrobica già a 35-40°C mentre i perossidi tradizionali hanno bisogno di temperature ben maggiori per essere attivi, generalmente superiori a 60°C. La combinazione dei due componenti è inoltre efficace nella rimozione del biofilm anche a temperature inferiori a 50°C, cioè quelle temperature di lavaggio che normalmente sono consentite per la sanificazione delle membrane di filtrazione che infatti sono spesso colmatate a causa dello sviluppo di biofilm che non viene disciolto dalle procedure tradizionali di detergenza e disinfezione. La gamma di detergenti alcalini e caustici AEB permette di suggerire il miglior prodotto secondo la contaminazione organica, il tipo di impianto da lavare, le temperature possibili e gli eventuali limiti in termini di potenziale inquinante. La soluzione viene poi integrata dai donatori di perossidi Remoxan oppure Only entrambi attivi a basse temperature nella liberazione di ossigeno, che svolgerà le sue funzioni sia di effetto “booster”, che permette di rimuovere lo sporco anche nelle zone meno accessibili dal liquido, dove l’azione meccanica data dal flusso è inferiore, sia come agente antimicrobico. Le procedure descritte hanno vari campi di utilizzo: sistemi di riempimento, membrane UF e MF, scambiatori di calore in cui è presente contaminazione cotta, e altri campi di applicazione. Le soluzioni garantiscono risultati ottimali a 40-45°C, ma è possibile utilizzarle anche a temperature elevate. Sono infatti state effettuate prove sulle parti più delicate delle macchine di imbottigliamento fino a 85-90 °C senza avere alcuna alterazione delle stesse. A temperature così elevate l’effetto sanificante della soluzione è molto più elevato per due motivi, primo per l’aumento del potere pulente del prodotto alcalino, secondo per la reazione tra i composti che migliora la performance del sanificante.

La permanenza del potere sanificante nella soluzione in un cip di lavaggio a concentrazioni minime ha un tempo di durata superiore alle 2 ore e se dosata in modo superiore al necessario rimane attivo nella soluzione oltre 24 ore. La miscelazione dei due prodotti non modifica la conducibilità della soluzione per cui si po’ usare la soluzione più volte avendo l’accortezza di reintegrare l’alcalinità mancante, o tramite titolazione o tramite conduttivimetro.

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