“Beerliner”, quarta fugace di casa Hibu, viene imbottigliata fra luglio e agosto

Negli anni Ottanta erano i Ragazzi dello Zoo di Berlino, problematici e schiavi di una dipendenza. Oggi la musica è cambiata e se pensi alla gioventù teutonica immagini bombolette colorate e muri da colmare. È proprio pensando a loro che è nata Beerliner, quarta fugace di casa Hibu, quella che si gode il cuore dell’estate. Sì perché Raimondo Cetani, il mastro birraio dello stabilimento di Burago di Molgora in Brianza, l’ha ideata appositamente per dissetare i mesi più caldi, quel luglio e quell’agosto che se non sudi lo fai al semplice pensiero. Cosa di meglio, allora, se in mancanza di una vacanza (o in attesa di partire) ci concediamo un viaggio ideale nella Foresta Nera e in mezzo a quel brulicare di gioventù a cui le temperature da inferno generano un lieve, impercettibile, ma inesorabile sommovimento delle spalle?

Acida, leggera, fuori dagli schemi, la Beerliner è una birra di frumento molto chiara, rinfrescante e a basso contenuto alcolico (3.5%), “con acidità lattica impartita dalla fermentazione simbiotica di lievito ad alta fermentazione con vari ceppi di Lactobacillus”. Almeno è come ce l’ha spiegata il nostro mastro birraio Raimondo Cetani, e noi ci crediamo.

L’etichetta disegnata da Giuseppe Ferrario indossa il verde (come i prati in cui vorremmo rotolarci) e il rosso (come il fuoco che ci arde dentro e attorno). La Beerliner ha un aroma acidulo con note moderatamente fruttate che possono aumentare con la maturazione. Non è il luppolo a fornire l’equilibrio (il cui amaro non è affatto percepibile, non a caso si ferma ad 8 ibu), bensì l’acidità. A compensare il fatto che in terra natia spesso è servita con uno spruzzo di sciroppo (‘mit schuss’) di lampone (himbeer), asperula odorosa (waldmeister) o liquore di cumino carvi (Kümmel), Raimondo vi ha aggiunto della purea di lamponi. Il tutto voluto bilanciare la decisa acidità. Dopodiché… addio sete.