Macchine packaging: prosegue la corsa dell’Italia

Dopo la crescita a doppia cifra registrata a fine 2016, è proseguito anche nei primi tre mesi dell’anno il buon andamento delle vendite dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio sul mercato italiano. Secondo i dati raccolti dal Centro Studi Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), nel primo trimestre 2017 le vendite sul mercato italiano sono cresciute del +6,5% sul corrispondente periodo del 2016, dopo l’ottimo +10,4% di fine 2016.

A incidere positivamente sui risultati, hanno certamente contribuito le misure fiscali del cosiddetto iper-ammortamento rese disponibili dal Governo che dovrebbero continuare a far crescere le vendite sul mercato domestico anche nei prossimi mesi. Sono risultati infatti in crescita del +9,9% gli ordini raccolti presso le aziende italiane nei primi tre mesi dell’anno in corso.

«Il piano Industry 4.0 voluto dal Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, sta aiutando le vendite delle nostre tecnologie alla clientela italiana – commenta il Presidente di Ucima, Enrico Aureli -. Ha contribuito ad accedere i riflettori sulle innovazioni tecnologiche sviluppate dalle nostre aziende negli ultimi anni per supportare la clientela nella gestione ottimale e just in time delle loro linee produttive. Siamo sicuri che il rinnovo degli impianti in corso presso molti nostri clienti contribuirà a incrementare qualità e competitività delle aziende clienti italiane nei confronti della concorrenza internazionale, mantenendo alta la loro leadership».

Molto positive le performance dei costruttori italiani di macchine per il packaging anche sui mercati esteri. Nel primo trimestre dell’anno le vendite sono cresciute del +12,8% e gli ordini dell’8,3%, sullo stesso periodo del 2016.Complessivamente, il fatturato di settore ha fatto registrare una crescita del +11,6%.

Non possono che essere positive le aspettative per prossimi mesi. Quasi la metà delle aziende intervistate dal Centro Studi Ucima prevede infatti un mantenimento dei livelli di business attuali.