CR/AK Brewery, uno “slash” di rottura

Da Brew Firm a microbirrificio nel 2015. Oggi un’attività da 4.000 ettolitri l’anno e 350.000 bottiglie. Una realtà in continua evoluzione, sia nei prodotti che nei macchinari. E una veste grafica tanto semplice quanto impattante, con etichette a forma di “slash” come il logo.

Sette giovani e un progetto di rottura che cresce ogni giorno di più. Un progetto che sembra senza tempo. Dalle birre sperimentali con luppoli ancora non immessi in commercio e in fase tester, alle birre invecchiate in botti di legno che contenevano whisky e rhum o che provengono da aziende vitivinicole della zona dei Colli Euganei che in quei legni hanno affinato i vini. I ragazzi del CR/AK Brewery in provincia di Padova, a Campodarsego, sono cresciuti nella cultura del buon bere. Del loro progetto grafico e così ancor meglio del loro (più che giusto) pallino per la qualità ce ne parla Claudio Franzolini, l’anima commerciale del birrificio, addetto a comunicazione ed export.

Le novità

«Attualmente siamo in sette persone a lavorare in birrificio…

 

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