CREA e “Birraverde”, l’integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo

Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell’ottica di un approccio zero waste. Questi i temi principali di cui si è parlato nel corso del convegno “Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola” organizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale.

glass of beer with hop cones and barley

Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l’esigenza d’innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% Made in Italy. In questo contesto il CREA, nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l’iniziativa “Birraverde” tesa a ricostruire la struttura economico‐produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato, le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo;  dall’altro, le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR.

Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione.

Un’altra sfida cui il CREA sta facendo fronte è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L’impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l’occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l’uso improprio del territorio e l’abbandono di aree coltivate.