L’Aceto Balsamico di Modena IGP cresce in quantità, valore ed export

L’Aceto Balsamico di Modena IGP è uno dei grandi protagonisti del XIII Rapporto Ismea-Qualivita, indagine socio-economica dei comparti agroalimentare e vitivinicolo DOP e IGP.

Aceto Balsamico di Modena IGPNel Rapporto, stilato nel 2015 su dati riferiti al 2014, viene messa in luce la già consolidata rilevanza che l’Aceto Balsamico di Modena IGP ha nel mondo delle DOP e IGP italiane, ponendosi di fatto al primo posto in valore della produzione con 294 milioni di euro (+12,2%) e un’incidenza sul totale del comparto Food del 4,6%. Ma non solo. La categoria nel 2014 ha registrato trend positivi rispetto al 2013 anche in termini di quantità prodotta e di esportazioni – che rappresentano circa il 92% della produzione totale – le quali, crescendo del 12,3% rispetto all’anno precedente arrivano a 496 milioni di euro, ovvero oltre il 18% del totale delle esportazioni del comparto Food.

Interessante anche guardare i dati relativi alla territorialità: la provincia di Modena, nel comparto del food&wine si classifica al terzo posto a livello nazionale, salendo addirittura sul secondo gradino del podio se si parla di solo food.

Una notizia, quella raccontata dai numeri contenuti nel Rapporto di Ismea-Qualivita, che non fa altro che suggellare l’importante momento che questa eccellenza dell’agroalimentare italiano sta vivendo sia sul piano dei numeri che su quello della tutela. Il caso dell’Aceto Balsamico di Modena IGP è stato infatti più volte citato come esempio di successo facendo riferimento alle recenti sentenze emesse da tribunali tedeschi a difesa dell’autenticità del prodotto modenese, come ha ribadito anche il Direttore di Qualivita Mauro Rosati:  «Le due importanti sentenze arrivate nel 2015 dalla Germania per la tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP hanno affermato che i comportamenti evocativi sono illeciti e che prodotti con queste caratteristiche non possono essere commercializzati. In particolare, la sentenza del Tribunale di Mannheim, vietando la vendita di prodotti genericamente denominati balsamici, rappresenta una importante vittoria per tutte le IG».