Olio di oliva per la Russia

In Russia cresce l’importazione e il consumo di olio d’oliva. Come tutti gli alimenti in Russia, l’olio deve rispondere allo standard ufficiale e la conformità deve essere accertata e attestata con il bollo in etichetta. La normativa è completa, organica e molto tutelante per il consumatore. Non esistono impedimenti all’importazione; gli scambi sono però turbati dal blocco commerciale in atto.

Food collage. Different kinds of italian food.

La Federazione Russa, comunemente chiamata Russia, è lo stato a superficie più vasta del pianeta, con 143,5 milioni di abitanti nel 2013. È il principale successore dell’Unione Sovietica, di cui ha mantenuto il seggio di membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ha forte influenza nella CSI, che comprende tutte le repubbliche della ex Unione Sovietica ad esclusione di quelle Baltiche, Georgia e Ucraina (uscita nel 2014). Dal 18 marzo 2014 è in corso l’iter di integrazione amministrativa della Repubblica autonoma di Crimea. La Russia fa parte dell’Unione Eurasiatica, che dal gennaio 2010 è Unione Doganale e comprende anche Bielorussia e Kazakistan. Per il forte tasso di sviluppo dell’economia nei primi anni 2000 la Russia è stata considerata parte dei cinque paesi BRICS, sino alla crisi finanziaria internazionale dell’autunno 2008. Le tensioni politiche attuali con gli USA e la UE in relazione all’Ucraina hanno portato a un profondo turbamento delle relazioni economiche anche con l’Italia, che sono ora bloccate e la cui futura ripresa è imprevedibile.

Le previsioni dell’International Oil Council del novembre 2014 danno per la Russia un import di 27.000 tonnellate di oli d’oliva per la stagione 2013/2014. La stagione 14/15, che termina il 31 ottobre, è invece imprevedibile per il blocco commerciale in atto, anche se sugli scaffali dei Magazzini GUM di Mosca l’olio greco e quello italiano continuano ad essere presenti. Tutto l’olio importato è destinato al consumo diretto; la Russia non produce e non esporta. Tra i paesi extra-UE è diventato il settimo importatore mondiale; la Spagna detiene la maggioranza delle quote di mercato 55% nel 2012, seguita da Italia 28%, e Grecia 9%, con il restante 8% diviso tra Turchia, Tunisia e Portogallo. L’olio d’oliva, così come l’aceto, non fa parte della dieta russa, che usa la panna acida per condire e gli oli di semi per cucinare. Il suo consumo è legato alle nuove abitudini alimentari ed è in forte sviluppo, tanto da essere passato dalla media di 9.800 ton anno nel periodo 1991/2008 a 22.700 nel periodo 2009/2014.

Il sistema dei controlli e i requisiti per le importazioni in Russia

Dopo la costituzione dell’Unione Doganale, che ha un proprio organo regolatore, e dopo l’ingresso nel WTO dell’agosto 2012 la Russia ha in corso la revisione delle proprie regole su commercio e importazioni alimentari. Contemporaneamente procede l’armonizzazione con le regole della UE. La materia è regolata da documenti dell’Unione Doganale, leggi della Federazione, documenti del Governo Russo, documenti delle Agenzie della Federazione.

Rosselkhoznadzor, il Servizio Federale di Sorveglianza Veterinaria e Fitosanitaria, Ministero dell’Agricoltura, ha in carico la protezione interna e ai confini. Rospotrebnadzor, il Servizio Federale per la Protezione dei Diritti del Consumatore e del Benessere delle Persone, Governo Federale, ha in carico la sicurezza alimentare, vigila sui mercati e blocca i prodotti non conformi. Rosstandart, l’Agenzia Federale per le Normazione Tecnica e la Metrologia, Ministero dell’Industria e Commercio, verifica se prodotti, processi e servizi sono conformi agli standard e ai criteri di certificazione. Il Sevizio Federale delle Dogane stabilisce i dazi ed effettua i controlli doganali. Il Ministero dell’Industria e Commercio regola gli aspetti non tariffari delle relazioni economiche con l’estero, incluse le licenze e l’amministrazione delle quote, che sono invece stabilite dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Gli alimenti, sia domestici che importati, devono rispondere agli standard GOST (o GOST R se Federali) e alle norme tecniche dell’Unione Doganale. I GOST valgono anche in tutta la CSI e in Georgia. Per gli alimenti importati la conformità allo standard viene acquisita mediante la Dichiarazione di conformità, che l’importatore rilascia sotto la propria responsabilità, protocollandola presso un ente di certificazione accreditato dal Rosstandart. L’importatore si basa su analisi del prodotto fatte dal produttore e da laboratori terzi, su certificati di conformità o analisi delle materie prime e degli ingredienti, su certificati che garantiscono il sistema di qualità e su ogni altro documento che dimostra la rispondenza del prodotto con le specifiche richieste dallo standard. La Dichiarazione vale per gli oli e i grassi sino a cinque anni e consente di porre in etichetta il bollo di conformità. La Dichiarazione di conformità su responsabilità di parte sostituisce per molti alimenti l’obbligo del Certificato di conformità, che è invece rilasciato da un ente di certificazione accreditato dopo l’analisi e sotto la propria responsabilità.

La rispondenza agli standard igienico sanitari è attestata dal Customs Union Registration, che ha la valenza di certificato igienico sanitario. Viene rilasciato su richiesta dell’Importatore esclusivamente dal Rospotrebnadzor. Non ha scadenza e vale sino alla modifica del prodotto o del processo produttivo.

Accordi commerciali e dazi

Il 1 giugno 2010 è stato avviato un partenariato UE-Russia ai fini di raggiungere un accordo di libero scambio. L’adesione al WTO del 22 agosto 2012 ha determinato la riduzione dei dazi sull’importazione dei prodotti agricoli. Ora l’olio paga il dazio del 5% e la VAT del 10%; non ci sono altre tasse, né quote o limitazioni all’importazione. Il dazio è calcolato sul valore CIF del prodotto e comprende costo del bene, assicurazione e trasporto sino alla dogana di arrivo.

 

L’etichetta
Dall’1 luglio 2013 è entrato in vigore il Regolamento Tecnico dell’Unione Doganale (TR TS 022/2011) “Etichettatura dei prodotti alimentari”. I dettagli dell’etichettatura sono prescritti dallo standard GOST R 51074-2003 (ultima revisione 29.11.2012), armonizzato con gli standard internazionali per il Food-Pakaging del Codex Alimentarius. In lingua russa devono comparire le informazioni generali:

  • nome del prodotto;
  • nome e indirizzo del produttore, dell’importatore e dell’organizzazione autorizzata ad accettare i reclami del consumatore;
  • paese di origine;
  • marchio commerciale;
  • contenuto netto in peso o volume;
  • lista degli ingredienti;
  • tabella nutrizionale;
  • condizioni di conservazione;
  • da usarsi entro o data di scadenza;
  • data di produzione e di confezionamento (per l’olio di imbottigliamento);
  • riferimento agli standard che identificano il prodotto (opzionale per i prodotti importati);
  • bollo di conformità, a indicare che il prodotto corrisponde allo standard pertinente.

Vanno dichiarati inoltre:

  • additivi, additivi con attività biologica, aromi, ingredienti non tradizionali;
  • alimenti derivati da ingegneria genetica, ottenuti da prodotti o con componenti di ingegneria genetica.

Vanno evidenziati gli ingredienti che possono causare reazione allergica o che sono controindicati per determinate malattie.

Lo standard dell’olio

Il Regolamento Tecnico dell’Unione Doganale TR TS 024/2011 in vigore da 1 luglio 2013 disciplina i grassi e gli oli, compreso imballaggio, etichetta, processi produttivi, magazzino, trasporti e vendita. L’ Annesso 3 definisce nome, caratteristiche e indicatori di sicurezza degli oli d’oliva:

  • olio di oliva non raffinato di alta qualità (extra vergine): di prima pressione (estrazione) con  acidità inferiore a 0,8% in peso in acido oleico e perossidi non superiori a 20 mEq/kg;
  • olio di oliva non raffinato (vergine): di prima pressione (estrazione) con  acidità inferiore a 2,0% in peso in acido oleico e perossidi non superiori a 20 mEq/kg;
  • olio d’oliva raffinato: ottenuto da oli di prima pressione (estrazione) sottoposti a raffinazione senza modifica della struttura glicerica iniziale, con acidità inferiore a 0,3% in peso in acido oleico e perossidi non superiori a 5 mEq/kg;
  • olio d’oliva raffinato con aggiunta di oli d’oliva non raffinati (olio d’oliva): miscela con  acidità inferiore a 1,0% in peso in acido oleico e perossidi non superiori a 15 mEq/kg;
  • olio di sansa d’oliva raffinato: ottenuto da olio di sansa crudo sottoposto a raffinazione senza alterazione della struttura glicerica iniziale, con  acidità inferiore a 0,3% in peso in acido oleico e perossidi non superiori a 5 mEq/kg;
  • olio di sansa raffinato con aggiunta di oli d’oliva non raffinati (olio di sansa d’oliva): miscela con  acidità inferiore a 1,0% in peso in acido oleico e perossidi non superiori a 15 mEq/kg.

 

Documenti, certificati e procedure di importazione
L’esportatore deve approntare:

  • la fattura (Invoice), redatta in lingua inglese, che riporta compratore, venditore, paese di origine, porto di ingresso, descrizione dettagliata dei beni e quantità, pesi, misure e numero dei colli, prezzo, forma di pagamento, modalità di trasporto, riferimento al DDT;
  • la fattura commerciale pro-forma (value for customs purpose only), serve all’importatore per calcolare dazio e tasse e per la licenza di importazione laddove prevista;
  • il packing list (bolla di carico o lista dei contenuti e dei pesi), che riporta tipo, natura (casse, cartoni, sacchi), numero degli imballi e contenuto di ciascuno;
  • il Certificato di Origine, in originale, rilasciato dalla CCIAA, possibilmente tradotto in russo;
  • il bill of lading (polizza di carico), discende dal contratto di spedizione e rappresenta la merce, ossia chi lo detiene ha il diritto di farsi consegnare il carico arrivato a destino;
  • la Dichiarazione Doganale di Esportazione (Documento Amministrativo Unico DAU-EX) di esportazione definitiva da UE, ai fini della non imponibilità IVA dell’operazione;
  • il Certificato di esportazione, rilasciato dal Ministero del Commercio Internazionale, che autorizza l’operatore ad effettuare l’esportazione. Serve nel caso di prodotti agricoli, come l’olio, soggetti a regolazione comunitaria dei mercati;
  • la Certificazione GOST (Certificato di conformità) di prodotto/processo, rilasciata da un ente di certificazione accreditato da Rosstandart, con il relativo Test Certificate. È stata in passato specificamente richiesta per l’olio d’oliva; da 1 luglio 2013 è sufficiente la Dichiarazione di conformità.

L’esportatore ha in carico le operazioni alla dogana di partenza, mentre l’importatore si occupa di quelle alla dogana di arrivo. L’importatore, soggetto fisico o giuridico residente o almeno registrato in Russia ai fini fiscali, deve approntare:

  • la Dichiarazione Doganale di Importazione (Customs Import Declaration, in russo GTD), per sdoganare il carico, da presentare entro 14 giorni dall’arrivo;
  • la Dichiarazione del valore assoggettabile a dazio (Declaration of Dutiable Value), per calcolare il dazio e per le importazioni di valore superiore a 5.000 US dollari;
  • il Certificato igienico-sanitario o Rapporto sanitario-epidemiologico, che attesta la rispondenza con gli standard igienico sanitari russi, va inoltrato al Rospotrebnadzor.

Il vettore/spedizioniere deve approntare:

  • l’Air way bill (lettera di vettura aerea), documento di trasporto;
  • la Lettera di vettura ferroviaria, secondo gli accordi COTIF e SMGS che regolano le spedizioni.

Gli imballaggi in legno devono rispettare gli accordi IPPC (International Plant Protection Convention) del 2002, da cui deriva l’obbligo di marchiatura fitosanitaria e fumigazione secondo la norma NIMP n° 15.

Bibliografia

  • “World olive oil figures” International Olive Council, novembre 2014
  • “Olive oil trends in Russian market” Olive Oil Market, 03/05/2013
  • “Russia FAIRS Country Report” USDA Foreign Agricultural Service, 23/12/2013
  • “Scheda export Olio in Russia” CCIAA Potenza
  • “Scheda paese Federazione Russa” Centro Estero Piemonte 30/05/2013
  • “Russia Documenti export” Sportello informativo delle Camere di Commercio Italiane, sito web
  • “Customs Union Technical Regulation on Fat and Oil Products” USDA Foreign Agricultural Service, 30/04/2013