La biodiversità per Settesoli

Cantine_Settesoli_Menfi_Oscar_SeligoLa cooperativa Cantine Settesoli ha 2.000 soci, lavora 500.000 quintali di uve all’anno per un totale di 24 milioni di bottiglie. Nel suo vigneto di 6.000 ettari sono coltivati 28 vitigni diversi, internazionali, italiani e autoctoni. Tra gli altri vale: Aglianico, Alicante, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Catarratto, Chardonnay, Chenin Blanc, Ciliegiolo, Fiano, Frappato, Grecanico, Grillo, Insolia, Merlot, Moscato, Nerello Mascalese, Nero d’Avola, Perricone, Petit Manseng, Petit Verdot, Pinot Grigio, Sangiovese, Sauvignon Blanc, Syrah, Tannat, Trebbiano, Vermentino e Viognier. Tale varietà deriva da pluriennali sperimentazioni e ricerche sulla compatibilità tra i vitigni e i territori dalla Sicilia sud occidentale.

Cantine Settesoli nasce nel 1958 per volontà di gruppo di agricoltori interessati a vincere la grave crisi attraversata all’epoca dal comparto vitivinicolo locale. Nel 1965 la prima vendemmia, poco dopo il terremoto del Belice e alla fine degli anni ’70 l’idea di realizzare 5 campi sperimentali con terreni e microclimi diversi. Da allora si coltivano in controspalliera vitigni autoctoni (Ansonica, Catarratto, Nero d’Avola, Grillo, Nerello Mascalese, Grecanico Dorato), alloctoni (Pinot Grigio, Nero e Bianco, Chardonnay, Viognier, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Sauvignon Blanc, Muller Thurgau, Sangiovese, Riesling, Malvasia) e varietà provenienti da altre regioni italiane (Aglianico, Fiano e Vermentino). Si selezionano i cloni migliori attraverso lo studio dei comportamenti vegeto-produttivi, l’analisi dei fenomeni termici correlati alla maturazione, l’analisi delle curve di maturazione e degli aspetti quali-quantitativi della produzione.