Tecnica

Macchine ed ergonomia della postazione di lavoro

Norme di sicurezza

 

Direttiva Macchine e ergonomia

Il fabbricante di macchine dal canto suo deve ottemperare alla direttiva macchine 2006/42/CE allo scopo di marcare CE la sua macchina e metterla in servizio. Con l’introduzione della nuova direttiva macchine nel 2010 è stato inserito il Requisito essenziale di sicurezza 1.1.6 in merito all’ergonomia, che deve essere rispettato da ogni macchina. “Nelle condizioni d’uso previste devono essere ridotti al minimo possibile il disagio, la fatica e le tensioni psichiche e fisiche (stress) dell’operatore, tenuto conto dei principi seguenti dell’ergonomia:

  • tener conto della variabilità delle dimensioni fisiche, della forza e della resistenza dell’operatore,
  • offrire lo spazio necessario per i movimenti delle parti del corpo dell’operatore,
  • evitare un ritmo di lavoro condizionato dalla macchina,
  • evitare un controllo che richiede una concentrazione prolungata,
  • adattare l’interfaccia uomo/ macchina alle caratteristiche prevedibili dell’operatore.”

Il tema dell’ergonomia viene inoltre trattato in altri requisiti essenziali di sicurezza, sempre in modo abbastanza generico: illuminazione, rumore, emissioni nocive, vibrazioni, movimentazione della macchina, manutenzione, posti di lavoro, dispositivi di comando, informazioni presenti sulla macchina ecc. Nel tempo però sono state emesse varie norme in merito alla gestione ergonomica della postazione di lavoro, alcune delle quali sono generali mentre altre sono specifiche per le macchine e armonizzate alla direttiva macchine, dando la presunzione di conformità alla stessa se rispettate.

Le norme progettuali in materia di ergonomia

industrial packagingLe norme in merito alla progettazione ergonomica sono di ampio numero, alcune generiche relative a molteplici applicazioni, altre specifiche per alcune tipologie di macchine. Qui vedremo brevemente quali sono e cosa trattano le norme generali più importanti. La norma maggiormente utilizzata e adattabile a più campi è sicuramente la UNI EN ISO 14738 : 2009 “Sicurezza del macchinario – Requisiti antropometrici per la progettazione di postazioni di lavoro sul macchinario”. A discapito del titolo infatti essa è anche utilizzabile per progettare e dimensionare banchi di lavoro generici, postazioni di lavoro che necessitano l’uso di più attrezzi.

La norma UNI EN ISO 14738 disciplina infatti le dimensioni consigliate del posto di lavoro, fornendo vere e proprie misure consigliate (altezze massime e minime, dimensioni della seduta, spazi liberi circostanti ecc.) per le seguenti posture:

  • postura seduta;
  • postura seduta rialzata;
  • postura in piedi con supporto;
  • postura in piedi.

Altra norma applicabile in vari ambiti è la UNI EN 1005-3: 2009 “Sicurezza del macchinario – Prestazione fisica umana – Parte 3: Limiti di forza raccomandati per l’utilizzo del macchinario”, che esprime la massima forza applicabile da un operatore nell’utilizzo di un macchinario o nel compiere un’azione ripetuta, in funzione della posizione e del tipo di attività svolta. La norma UNI EN 1005-3 disciplina la massima forza applicabile in funzione del tipo di movimento effettuato, tramite due passaggi:

  • prima fornisce la stima della massima forza isometrica applicabile in sicurezza per azione specifica singola, ovvero fornisce i newton massimi di forza applicabili per fare un movimento, sia esso di spinta o tiro, effettuato da mano, dito, braccio, tronco, gamba, piede ecc.;
  • dopodiché perfeziona il risultato tramite fattori che diminuiscono il dato di forza calcolato per il singolo gesto, in funzione di velocità necessaria per l’esecuzione, frequenza di azioni nella giornata lavorativa e durata dell’azione.

È quindi applicabile per gestire quando, per esempio, fornire un bilanciatore o un braccio per sostenere un’attrezzatura portatile come un avvitatore o una puntatrice, o quanta può essere la forza massima nell’azionare leve di governo di apparecchiature, o la posizione migliore per serrare manualmente dei bulloni che necessitano coppie di serraggio elevate. L’ultima che norma in modo generico la postazione di lavoro è la UNI EN 1005- 4: 2009 “Sicurezza del macchinario – Prestazione fisica umana – Parte 4: Valutazione delle posture e dei movimenti lavorativi in relazione al macchinario”. La norma disciplina le posture e i movimenti ripetitivi che l’operatore è tenuto ad effettuare non solo in corrispondenza del posto di lavoro sulla macchina (quindi durante l’uso vero e proprio), ma anche durante la movimentazione, l’installazione, la manutenzione, la pulizia e lo smontaggio.

La norma analizza i singoli distretti articolari principali (collo, busto, gomito, spalla) e fornisce degli angoli di posizione all’interno dei quali è possibile lavorare: in funzione di frequenze di movimento e durata del movimento è possibile mantenere posizioni più o meno conservative. La valutazione dei rischi deve concentrarsi esclusivamente su quelle azioni o quei movimenti che sono eseguiti frequentemente al posto di lavoro o che, seppur infrequenti, potrebbero arrecare danno, fatica o stress all’operatore.

Conclusioni

La considerazione dell’ergonomia sul luogo di lavoro ricopre uno degli aspetti cruciali per la gestione della salute e sicurezza correlata ad una postazione di lavoro. Testo Unico e Direttiva Macchine forniscono obblighi e criteri di massima a cui ispirarsi, ma poche indicazioni di tipo pratico. Le norme tecniche invece offrono strumenti reali per la gestione e progettazione del luogo di lavoro o punto di comando e intervento, con anche norme specifiche per le singole tipologie di macchine.

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