Tecnica

La manutenzione delle attrezzature di lavoro

La manutenzione delle attrezzature di lavoro L’art. 71, comma 4, richiama gli obblighi del datore di lavoro per quanto concerne l’installazione e l’utilizzo delle macchine in conformità alle istruzioni d’uso, circa la manutenzione, riportando non solo la necessità di effettuare interventi di manutenzione, che possano garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza, ma anche la necessità che le macchine stesse siano corredate, dove necessario, da apposite istruzioni per l’uso e libretto di manutenzione e, in ultimo, alla necessità di aggiornare i requisiti minimi di sicurezza delle macchine in accordo a quanto indicato in art. 18, comma 1, lettera z).

Analizziamo i singoli aspetti separatamente.

  • Risulta evidente che l’installazione e l’utilizzo di una macchina debbano essere concordi a quanto riportato nelle istruzioni per l’uso da parte del fabbricante originale in quanto, come detto sopra, qualora si effettui un utilizzo della macchina non conforme a quanto previsto in origine dal fabbricante e come indicato nelle istruzioni, si è costretti a procedere a una nuova certificazione della macchina con tutte gli obblighi e le responsabilità previste dalla Direttiva Macchine.
  • Valutando l’aspetto manutentivo, l’articolo del decreto è molto chiaro: la manutenzione sulle macchine in azienda deve essere di tipo periodico (dunque non solo a rottura) e deve essere tale da garantire non solo il corretto funzionamento della macchina ma anche un suo utilizzo sicuro, che possa mantenere nel tempo i requisiti di sicurezza che la macchina aveva in origine. Questi interventi di manutenzione devono essere effettuati in accordo alle procedure indicate nelle istruzioni per l’uso originariamente scritte dal fabbricante o, qualora non siano presenti (cosa non remota in caso di macchina non CE), secondo procedure definite dallo stesso datore di lavoro e documentate in maniera idonea. Ma in questo ultimo caso, quale periodicità di intervento è doveroso attuare? Non è semplice dare una risposta univoca, dipende dalla tipologia di macchina, dalla sua complessità, dalla tipologia di dispositivi di protezione presenti ecc. Esperienze su macchine simili a riguardo potrebbe aiutare. In linea di principio, qualora non si abbia la documentazione di manutenzione del fabbricante originale, è comunque necessario riferirsi a norme di buona tecnica o codici di buone prassi, come riporta lo stesso art. 71, comma 8 in merito alla verifica di quelle parti della macchina che, deteriorandosi o guastandosi, potrebbero essere all’origine di situazioni pericolose per l’operatore. Lo stesso articolo 71, comma 8, ricorda come questi interventi – il cui scopo non è solo quello di garantire piena funzionalità alla macchina ma anche assicurare il buono stato di conservazione e l’efficienza ai fini della sicurezza delle macchine – devono sempre essere svolte da personale competente.
  • L’ultimo aspetto da analizzare rispetto alle richieste dell’art. 71 comma 4 è la necessità di aggiornare i requisiti minimi di sicurezza delle macchine in accordo a quanto indicato in art. 18, comma 1, lettera z). In definitiva, nell’ambito della manutenzione periodica da eseguirsi sulle macchine, come sopra descritta, compito del datore di lavoro è anche di aggiornare i requisiti di sicurezza nel tempo secondo i risultati riportati dalle norme tecniche di riferimento che rappresentano lo stato dell’arte e della tecnica in ambito di prevenzione e protezione. Del resto, il fine è di mettere a disposizione dei lavoratori macchine che risultino sicure; questo si deve verificare sia all’inizio, sia negli anni successivi, grazie agli interventi di manutenzione periodica e agli interventi di miglioramento della macchina in accordo allo stato dell’arte.
Conclusioni
Come abbiamo avuto modo di vedere, la manutenzione delle macchine in azienda è un tassello fondamentale nel processo di valutazione dei rischi che il datore di lavoro è tenuto a effettuare al fine di valutare tutti i possibili rischi a cui sono esposti i lavoratori sulle singole macchine in esercizio presso l’azienda. Infatti, la manutenzione permette di mantenere in efficienza la macchina e nel contempo permette di garantire nel tempo un eguale livello di sicurezza per l’operatore. Risulta però evidente come questi interventi debbano essere documentati; da una parte per dimostrare che gli interventi effettuati non prefigurano una modifica della macchina utilizzata (con conseguente nuova certificazione della stessa) e dall’altra per garantire nel tempo un utilizzo sicuro della macchina da parte degli operatori.