Un olio fortificato

La sperimentazione

Lo studio sperimentale è stato condotto su soggetti sani, perché l’obiettivo non era testare gli effetti di un alimento sui soggetti malati, bensì valutarne l’efficacia in termini di prevenzione su quelli che non hanno patologie. È stata valutata dapprima la biodisponibilità del coenzima Q10 e della vitamina K7 nel plasma [1,2]. Poi è stata esaminata la suscettibilità delle lipoproteine al danno ossidativo, ovvero l’indice di protezione delle lipoproteine nei confronti del danno. Infine, è stata valutata l’attività di alcuni enzimi detossificanti presenti nel colesterolo ad alta densità (HDL), il cosiddetto “colesterolo buono”.

Figura 1 – Correlazione tra l’attività dell’enzima HDL PON1 (paraossonasi-1) e la concentrazione di coenzima Q10 (R 5 0.356; P < 0.02)

Biodisponibilità di Q10

I dati raccolti hanno evidenziato un’elevata correlazione diretta tra il quantitativo di coenzima Q10 e l’attività di detossificazione degli enzimi (paraossonasi-1) nel colesterolo HDL (fi gura 1): il Q10 promuove quindi un’elevata attività protettiva su base enzimatica e le lipoproteine plasmatiche sono meno soggette all’ossidazione. «Il meccanismo che regola questa azione è ancora da verificare – dice Luca Tiano –. Oggi è noto che gli antiossidanti non sono semplicemente degli scavenger (sequestratori) di specie reattive dell’ossigeno. Il meccanismo è infatti più complesso. Si può pensare a modifiche dello stato di ossidoriduzione intracellulare che modulano i sistemi di difesa della cellula, a vantaggio di questi ultimi».

Biodisponibilità di vitamina K7

Figura 2 – Correlazione tra la percentuale di variazione del rapporto osteocalcina carbossilata/non carbossilata e le differenze nei livelli plasmatici di vitamina K7 paragonati con quelli iniziali per ogni soggetto volontario sottoposto al protocollo di sperimentazione.

La vitamina K7 è in grado di migliorare lo stato di carbossilazione dell’osteocalcina, la proteina coinvolta nella mineralizzazione ossea. Lo studio dei ricercatori dell’Università di Ancona ha evidenziato che il consumo di olio extravergine di oliva non arricchito con vitamina K7 non produceva sui volontari sani alcuna significativa variazione dei livelli plasmatici della vitamina nel sangue. Al contrario, il consumo di olio fortificato con K7 si è tradotto in un incremento significativo dei livelli plasmatici della vitamina, in proporzione diretta con la dose di olio somministrata ai volontari della sperimentazione, e della osteocalcina carbossilata. Inoltre, è emersa una correlazione significativa tra la variazione percentuale del rapporto osteocalcina carbossilata/non carbossilata e l’aumento dei livelli plasmatici di K7 (figura 2).

«Possiamo concludere che il consumo regolare di olio extravergine d’oliva arricchito con vitamina K7, in sinergia con la vitamina D3, costituisce un valido approccio alla salvaguardia di alcuni meccanismi biochimici che controllano la mineralizzazione ossea», afferma Tiano.

Claims: cosa si può scrivere?

Non è per ora possibile indicare sull’etichetta di un prodotto fortificato con il coenzima Q10 che questa sostanza esercita un effetto benefico sulla nostra salute. Lo vieta il nuovo regolamento europeo sui claims, che autorizza invece la comunicazione del messaggio salutistico per la vitamina K e la vitamina D (tabella 1). I prodotti alimentari che vantano indicazioni nutrizionali e sulla salute sono sempre più diffusi sul mercato dei Paesi Ue. Dal 14 dicembre scorso tutte le indicazioni sulla salute relative agli integratori alimentari e agli alimenti che non compaiono nella lista dei “222 Health Claims” devono essere tolte dal mercato dell’Unione Europea.

È infattientrato in vigore il regolamento 432/2012, adottato dalla Commissione Europea nel maggio 2012, che rende esecutivo il Registro europeo delle indicazioni nutrizionali e sulla salute per integratori e alimenti consentite in etichetta. È il punto di arrivo di un lungo e complesso lavoro avviato nel 2006 con l’approvazione del reg. 1924, che ha coinvolto gli esperti dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) per la valutazione dei claims e ha spinto le aziende alimentari e di integratori a condurre veri e propri studi clinici finalizzati a dimostrare l’efficacia salutistica dei propri prodotti.

Sono solo 222 le indicazioni salutistiche autorizzate (per lo più vitamine e minerali), contro le oltre 1600 respinte (es.: coenzima Q10, propoli, licopene, glucosammina, polifenoli). Alcuni claims sono ancora in attesa di una valutazione finale, come quelli sui prodotti fitoterapici o gli estratti botanici, che potranno essere ancora utilizzati ai sensi dell’art. 28 (5) e (6) del regolamento fino alla pubblicazione sul sito della Commissione Europea. La lista completa dei claims approvati, unitamente a quelli non autorizzati, è consultabile sul sito della Commissione Europea.

[box bg=”#cccccc” color=”#000000′ title=”Bibliografia”] [1] F. Brugè, T. Bacchetti, F. Principi, E.S. Scarpa, G.P. Littarru e L. Tiano, “Olive oil supplemented with Coenzyme Q10: Effect on plasma and lipoprotein oxidative status”, Biofactors, volume 38, n. 3, maggio/giugno 2012, pag.249-256.
[2] F. Brugè, T. Bacchetti, F. Principi, G.P. Littarru e L. Tiano, “Olive oil supplemented with menaquinone-7 significantly affects osteocalcin carboxylation” British Journal of Nutrition (2011), pp 1-5

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