Un olio fortificato

Da una ricerca dell’Università di Ancona, arriva l’olio extravergine d’oliva con il coenzima Q10 e la vitamina K, per aiutare gli anziani a prevenire malattie cardiovascolari e osteoporosi. Ma il regolamento europeo sui claim per ora non autorizza la dichiarazione in etichetta del coenzima Q10.

Un gruppo di ricercatori dei Dipartimenti di Scienze cliniche specialistiche e odontostomatologiche, e di Scienze della vita e dell’ambiente all’Università Politecnica delle Marche di Ancona, coordinato dal professor Gian Paolo Littarru, ha condotto una ricerca su un nuovo prodotto ideato dall’azienda alimentare Costa d’Oro di Spoleto (Perugia): l’olio extravergine d’oliva arricchito con il coenzima Q10 e la vitamina K, destinato soprattutto ai consumatori della terza età. Sono loro infatti i soggetti più a rischio di contrarre patologie cardiovascolari – nei confronti delle quali il coenzima Q10 ha un’azione preventiva – e più coinvolti dai fenomeni di demineralizzazione delle ossa, che possono essere rallentati dalla vitamina K.

Coenzima Q10

Negli ultimi decenni l’attenzione del mondo scientifico nei confronti della molecola coenzima Q10 è cresciuta, sostenuta via via anche dalle richieste del mercato, interessato a sviluppare nuovi prodotti che la contengano, soprattutto cosmetici, ma anche alimentari. Il coenzima Q10 è un cofattore lipofilico (affine ai grassi) e simil-vitaminico. Non si tratta propriamente di una vitamina, perché è prodotta anche dal nostro organismo. Ha un’importante funzione nella bioenergetica cellulare (nei mitocondri trasporta elettroni per la produzione di energia) e nella sua forma chimica ridotta – che è quella principale in cui si presenta nei sistemi biologici – è pure un potente antiossidante.

Nel sangue il coenzima Q10 è veicolato con le lipoproteine e, insieme alla vitamina E, ne previene l’ossidazione. Le lipoproteine ossidate nel nostro organismo aumentano il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e il ruolo preventivo del coenzima Q10 è quindi molto importante. «Poiché questa molecola è lipofilica, l’olio extravergine di oliva rappresenta una matrice ideale per veicolarla», spiega il dr. Luca Tiano, uno degli autori dello studio. «Ma non solo – aggiunge –. La presenza nell’olio di vitamina E e di altri microcomponenti naturali antiossidanti permette al coenzima Q10 di esercitare la propria azione più efficacemente, proprio perché in sinergia con questi composti».

Vitamina K

I ricercatori di Ancona hanno studiato gli effetti di un secondo fattore nutraceutico nell’olio extravergine d’oliva: la vitamina K, una molecola lipofilica simile al coenzima Q10 dal punto di vista chimico, ma caratterizzata da funzioni completamente diverse. Questa vitamina ha un ruolo importante nella carbossilazione di alcune proteine, sia di quelle coinvolte nella coagulazione del sangue, sia di quelle che promuovono la formazione delle ossa e la loro mineralizzazione, come l’osteocalcina. Nella formazione del tessuto osseo, la vitamina K agisce insieme alla vitamina D.

L’olio studiato dai ricercatori è stato, infatti, anche arricchito in vitamina D3, una sostanza dai documentati effetti benefici sulle ossa, dove promuove i processi di fissazione del calcio. Recentemente, diversi studi hanno anche dimostrato come questa vitamina sia in grado di agire in altri distretti quali muscoli, occhi, cuore, polmoni, o sulla proliferazione cellulare, in quanto il suo recettore è presente dovunque nel nostro organismo. Tra le diverse forme di vitamina K, la K1, che si trova soprattutto nelle verdure a foglia larga, è un po’ meno lipofilica, presenta una catena molecolare corta e ha una emivita breve; mentre la K7 (famiglia delle K2), che si trova principalmente in alcuni alimenti fermentati, come la soia fermentata o certi formaggi, ha una catena più lunga, è più lipofilica e più biodisponibile.

«Ma poiché non è consigliabile introdurre nella nostra dieta quantità elevate di alimenti ricchi di colesterolo, come i formaggi – sottolinea Tiano –, né sono sempre disponibili sulle nostre tavole cibi a base di soia fermentata come per esempio il natto, usato nella cucina giapponese e ricchissimo di vitamina K7, conviene consumare altri alimenti arricchiti con questa vitamina, che chimicamente può essere estratta dai processi fermentativi del Bacillus subtilis».

Una strategia ottimale

La fortificazione alimentare è una strategia molto utilizzata nello sviluppo di alimenti funzionali pensati per avere effetti benefici sulla nostra salute. Protezione cardiovascolare e mineralizzazione ossea: sono le due funzioni combinate nell’olio extravergine d’oliva arricchito secondo la formulazione studiata dai ricercatori di Ancona, per rispondere alle crescenti esigenze di prevenzione delle principali patologie della terza età. Gli effetti sono potenziati dall’assunzione sinergica di tutti gli altri nutrienti che caratterizzano un’alimentazione completa e bilanciata durante la giornata. «Reputiamo che questa sia l’ottimale strategia di assunzione degli integratori di fortificazione», osserva Tiano.

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