No all’utilizzo di fecce e vinacce nella produzione del brandy

Il termine brandy deriva da una parola olandese che significa “vino bruciato”, ed è infatti il vino  la materia prima di questo prodotto.

 Recentemente in ambito UE è stato proposto di ammettere come materie prime fecce e vinacce, perché le scarse vendemmie degli ultimi anni hanno notevolmente alzato il costo del vino. Italia, Spagna e Francia si sono dette contrarie a tale ipotesi, perché la qualità del brandy non sarebbe più la stessa. Secondo Assodistil, associazione che rappresenta i distillatori italiani, l’aumento del prezzo del vino è un fenomeno transitorio e come tale non giustifica il ricorso a materie prime meno pregiate.