Tecnica

Configurazione e messa in servizio di sistemi di protezione

 

Neutralizzazione per l’accesso di persone

La neutralizzazione può essere utilizzata per consentire il passaggio di persone solo in queste condizioni, allo scopo, per esempio, di rimuovere/sostituire pezzi in lavorazione:

  • durante una parte non pericolosa del ciclo macchina; oppure
  • quando la sicurezza è mantenuta con altri mezzi (per esempio, velocità o potenza ridotta della macchina), in quanto si configura un intervento a sicurezze ridotte, secondo quanto richiesto dal requisito essenziale di sicurezza 1.2.5 della Direttiva macchine 2006/42/CE.

Neutralizzazione per l’accesso di materiale

La fase di neutralizzazione può essere utilizzata per consentire il passaggio dei materiali solo quando la sicurezza è mantenuta con altri mezzi. Gli aspetti da considerare a riguardo sono i seguenti:

  • limitazione della neutralizzazione a un tempo fisso solo sufficiente al passaggio del materiale attraverso la zona di rilevamento. Superato questo intervallo di tempo la funzione di neutralizzazione deve essere annullata e, se viene rilevato un oggetto, devono essere interrotti i movimenti pericolosi;
  • configurazione dei sensori di neutralizzazione in modo da distinguere una persona dal materiale a cui è consentito il passaggio;
  • posizionamento dei sensori in modo da rilevare il carico trasportato ma non il bancale o l’unità di trasporto al fine di impedire il passaggio di operatori che dovessero salire sul bancale o sull’unità di trasporto;
  • installazione dei sensori sufficientemente vicini all’ESPE in modo da impedire che una persona possa entrare nell’area pericolosa precedendo o seguendo da vicino il bancale o l’unità di trasporto, quando la funzione di neutralizzazione è attiva;
  • posizionamento dell’ESPE o dei sensori in modo da evitare punti di intrappolamento tra l’ESPE o i sensori e l’unità di trasporto o il materiale trasportato (si devono considerare le distanze di sicurezza definite dalla UNI EN ISO 13857);
  • progettazione dell’accesso all’area pericolosa in modo che non sia possibile che una persona non venga rilevata passando nello spazio tra il materiale trasportato e gli elementi fissi laterali (per esempio, ripari), quando è attiva la neutralizzazione e il prodotto è in movimento o fermo nell’area di neutralizzazione.

La specifica tecnica, inoltre, fornisce una serie di indicazioni sulla modalità di posizionamento e configurazione dei sensori fotoelettrici di neutralizzazione che attivano e disattivano la stessa fase di neutralizzazione a seconda che si utilizzino due o quattro fasci di sensori. La funzione di neutralizzazione può anche essere esclusa al fine di rimuovere dei prodotti fermatisi nella zona di rilevamento dell’apparecchio di protezione. Tale esclusione deve essere effettuata esclusivamente mediante un dispositivo ad azionamento manuale. Di fatto, escludendo la funzione di neutralizzazione per rimuovere i prodotti, è possibile anche entrare nella zona pericolosa senza determinare l’intervento dell’apparecchio di protezione; dunque, l’esclusione della funzione di neutralizzazione deve consentire il funzionamento degli elementi pericolosi solo in condizioni di rischio ridotto, come richiesto dal citato requisito essenziale di sicurezza 1.2.5 della Direttiva macchine 2006/42/CE. L’esclusione della funzione di neutralizzazione può avvenire solo in due casi:

  • il prodotto intercetta l’apparecchio di protezione;
  • il prodotto intercetta almeno un sensore di neutralizzazione.

Ispezioni e prove

Al fine di garantire un corretto funzionamento della macchina e dell’apparecchio di protezione montato su di essa, è necessario che siano eseguite una ispezione e una prova iniziali, alla prima messa in servizio o dopo una modifica o riparazione rilevante, e ispezioni e prove periodiche a intervalli regolari. I risultati di tali prove devono essere registrati e conservati dall’utilizzatore. Durante l’esecuzione di queste prove (la cui descrizione è presente nella specifica tecnica) devono essere garantiti questi due aspetti di sicurezza:

  • deve essere impossibile avviare le parti pericolose della macchina fino a quando l’operatore si trovi in una posizione tale da poter attivare l’apparecchio di protezione; e
  • l’attivazione dell’apparecchio di protezione durante il funzionamento della macchina deve garantire che tutti gli elementi pericolosi della macchina siano arrestati prima che l’operatore possa raggiungerli (dunque, deve essere garantita la distanza di sicurezza, come definita anche dalla norma UNI EN ISO 13855).

Il riavvio degli elementi pericolosi potrà avvenire solo dopo che l’apparecchio di protezione sia stato portato alle condizioni normali e solo mediante un intervento manuale dell’operatore.

Conclusioni

La specifica tecnica analizzata ha permesso di individuare gli aspetti principali circa la scelta, il posizionamento, la configurazione e la messa in servizio di apparecchi di protezione con lo scopo di impedire il raggiungimento delle zone pericolose laddove la valutazione dei rischi richieda l’utilizzo di tali mezzi di protezione in alternativa ai ripari fissi o mobili interbloccati. Come detto, questa specifica tecnica non garantisce ancora la presunzione di conformità a quanto richiesto dalla direttiva macchine (non è, infatti, una norma armonizzata), tuttavia rappresenta lo stato dell’arte per quanto concerne i criteri di scelta e configurazione degli apparecchi di protezione e come tale può e dovrebbe essere utilizzata.

Blanking

Il blanking rappresenta una possibile configurazione delle barriere fotoelettriche. Di fatto, rappresenta una soppressione di uno o più fasci (permanente o meno); è utilizzabile per consentire il passaggio del pezzo in lavorazione o di parti della macchina attraverso la zona di rilevamento, quando la sicurezza è garantita da altre misure.
Per esempio:

  • l’area interessata dal blanking è costantemente e interamente occupata da materiale, accessori, ripari fissi o ripari mobili interbloccati;
  • la cortina luminosa funziona in modalità opposta per tutti i fasci fissi, ovvero passa allo stato inattivo se si libera un’area che dovrebbe essere ostruita;
  • la distanza di sicurezza è aumentata (come definito nella UNI EN ISO 13855) a causa della modificata capacità di rilevamento. Il costruttore delle barriere deve fornire informazioni a riguardo, in funzione di quanti fasci è possibile disattivare in blanking.

 

Massimo Granchi, Christian Trinastich