Imbottigliatore del mese

Il sapore agricolo di birra Gjulia

Quale è il processo produttivo per Birra Giulia?
È una lavorazione artigianale e nessuna birra viene filtrata e pastorizzata. Sono tutte rifermentate in bottiglia. L’orzo, raccolto a giugno e poi maltato, viene miscelato con acqua calda per permettere la trasformazione dell’amido contenuto nell’orzo in zucchero. Successivamente il mosto insieme all’orzo esausto (le trebbie)viene passato nel tino filtro dove avviene la loro separazione: il mosto passa nel tino di ebollizione per la luppolatura, mentre le trebbie vengono scartate. Il mosto, una volta luppolato, viene raffreddato e portato nei tini di fermentazione dove vengono inoculati i lieviti. Da qui il mosto d’orzo diventa birra, acquisisce il grado alcolico e la corposità. Dopo circa 25 giorni di fermentazione a temperatura controllata, vengono aggiunti gli zuccheri che serviranno alla rifermentazione in bottiglia, dove andrà a formarsi la gasatura. La birra imbottigliata rimane a fermentare e maturare per circa 30 giorni in una sala apposita a temperatura controllata. È proprio per questa seconda fase di fermentazione in bottiglia che sul fondo è presente sempre un piccolissimo residuo di lieviti: un procedimento che assicura grandissima qualità al prodotto finito.

Qual è il segreto della vostra birra?
Sicuramente l’artigianalità. Senza retoriche noi ci riteniamo “contadini”, nel senso umile del termine. Il che vuol dire che siamo perfettamente consapevoli che la qualità degli ingredienti è fondamentale. Abbiamo controllato tutto il processo di produzione minuziosamente e siamo sicuri della qualità. Allo stesso tempo, per essere un prodotto totalmente artigianale, abbiamo deciso di mantenere una politica dei prezzi controllata.

Quante bottiglie producete in un anno?
In massimo regime, con tutti i seminativi in produzione, il birrificio conta di produrre un numero pari a circa 200 mila bottiglie all’anno.

Imbottigliate direttamente in azienda? E che tipo d’impianto utilizzate?
Sì imbottigliamo direttamente. Abbiamo appena acquistato un impianto Alfatek Elvira Qbs che consente un procedimento di ultima generazione. È in grado di imbottigliare 2.000 bottiglie all’ora e di migliorare la qualità del prodotto finito: l’ossidazione della birra è in pratica inesistente.

voi il marketing e la comunicazione?
Conta, ma in subordine alla qualità del nostro prodotto. Crediamo che fare un prodotto eccellente sia la forma di pubblicità migliore. Ma ovviamente vogliamo anche farci conoscere da chi non ha avuto ancora modo di sorseggiare le nostre meravigliose birre!

Lo studio del packaging è molto curato… A che cosa vi siete ispirati?
Abbiamo provato a coniugare tradizione e modernità. Da un lato abbiamo scelto forme moderne capaci di intercettare i giovani. Dall’altro abbiamo puntato sulla sobrietà e sui simboli tradizionali, come la rosa dei venti che contraddistingue tutti i prodotti.

Quando nasce la casa vinicola Zorzetting? E quanto vino si produce oggi?
La nostra azienda principale, mia e di Massimo, è La Tunella, che abbiamo fondato nel 2001, raccogliendo l’eredità di Livio Zorzettig. Abbiamo 70 ettari DOC. Successivamente abbiamo anche costituito un’altra azienda, Altùris, dedicata a una tipologia di vini più fresca e giovane. Da lì è nata Birra Gjulia. L’azienda Alturis ha circa una quindicina di ettari di proprietà. Il mercato è 50% Italia e 50% estero.

Oltre alla scelta del Km 0 avete anche intrapreso scelte legate alla green economy?
Certo. Tutto il nostro stabilimento è alimentato a energia solare grazie ai pannelli fotovoltaici installati sul tetto. Un impianto capace di generare energia pari a 200 kW/h. Così puntiamo tutto sull’approvvigionamento autonomo delle risorse: l’acqua è quella di fonte, l’energia è quella del sole.


Che cos’è per voi l’innovazione?

Sfruttare il più possibile i prodotti naturali. Più che pensare al futuro bisogna guardare in modo nuovo al passato.

E, guardando al futuro, vi preoccupa l’attuale situazione di crisi economica e il conseguente arresto dei consumi? Pensando al futuro, avete progetti da realizzare?
Non siamo troppo preoccupati perché siamo convinti che le aziende che puntano sulla qualità riescono comunque a trovare una loro strada, continuando certamente a innovare e creando prodotti sempre migliori.

I fratelli Marco e Massimo Zorzettig, con questo microbirrificio hanno intenzione di valorizzare i seminativi di proprietà: 6 ettari di orzo per la produzione del malto base e circa 1 ettaro di frumento per produrre la birra bianca (weizen). Una curiosità:il birrificio è situato a San Pietro al Natisone, paesaggio verde, rigoglioso, dove guarda caso sgorga l’acqua del Monte Mia, pura ed incontaminata… ed è proprio l’acqua uno dei segreti della buona birra Gjulia, l’acqua infatti è molto importante per la qualità e la riuscita della birra. Il sito internet birragjulia interpreta l’innovazione del gusto in tempi di globalizzazione, con ricette spesso inusuali come la gustosissima zuppa di molluschi abbinata a una bionda, magari in una calda serata estiva, con il richiamo al mare che sposa il gusto agricolo della birra.

 

Annalisa Raduano